Mosca«Qui in Russia siamo tornati ai livelli pre-crisi». Roberto Snaidero, presidente di Federlegno-Arredo, presenta così l'ottava edizione dei Saloni WorldWide Mosca. Al Crocus Expo c'è tutta l'eccellenza dell'arredamento made in Italy: 460 aziende (+36% rispetto alla scorsa edizione) che ormai rappresentano il riferimento consolidato del mercato russo, ma anche di tutte le grandi regioni dell'ex impero sovietico: dall'Ukraina al Kazakistan.
Il nostro export, quindi, cresce a due cifre. Il 2011 registra infatti un incremento di oltre il 14% sul 2010, mentre le stime indicano un +15% nel 2012. E, nonostante la massiccia invasione cinese, l'Italia si conferma primo fornitore della Federazione russa con una quota di mercato del 29%. Seguono Cina (18%) e Germania (12%). Segnali incoraggianti per gli imprenditori. Che a loro volta lamentano, e temono seriamente, il crollo dei consumi in Patria nonostante il fatturato complessivo del comparto si sia ancora una volta attestato stabilmente attorno ai 32 miliardi di euro.
«In Italia - dicono in parecchi - è diventato molto difficile fare impresa. Non riusciamo a percepire segnali di ripresa, né vediamo iniziative di politica economica favorevoli». L'obiettivo resta sempre l'internazionalizzazione, portato avanti insieme con l'agenzia Ice.
Giovanni De Ponti, direttore generale di Federlegno, fotografa così l'attuale situazione: «C'è grande voglia di vincere le sfide che ci ha lanciato la crisi globale, c'è grande volontà di rinascita e di risanamento del nostro Paese. Le aziende, sane, serie e credibili, stanno dando un grande contributo a questa fase molto difficile».
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