Alitalia, i suoi fornitori e i suoi dipendenti tirano un sospiro: ieri è stato varato dal consiglio di amministrazione il prestito di 150 milioni che porta ossigeno nelle casse esauste della società. La liquidità, ormai ai minimi, viene così rivitalizzata. Il finanziamento è pro quota, e cioè ciascuno dei 23 azionisti potrà sottoscrivere in ragione della propria partecipazione. Ma viste le resistenze registrate fino all'ultimo, nessuno cercherà di strappare le opzioni dalle mani altrui. Il prestito avrà un tasso - secondo indiscrezioni - dell'8% e alla sua scadenza (che non è stata resa nota) sarà convertibile in azioni. Visto che sicuramente Acqua Marcia (1,8%) e probabilmente Fonsai-Unipol (4,4%) e qualche altro piccolo azionista non parteciperanno, alla fine questa operazione avrà un effetto diluitivo per alcuni, rimescolando i pesi delle quote.
Il cda di ieri ha deliberato di convocare per venerdì 22 febbraio l'assemblea straordinaria per l'approvazione dell'operazione, mentre resta fissato per lunedì 25 il consiglio di amministrazione sui conti.
La riunione di ieri è stata relativamente breve (meno di un paio d'ore), ma è stata preceduta da un lavorìo di persuasione tra azionisti che ha portato il suo inizio a scivolare dall'orario iniziale, le 11, fino a quasi le 14. La cifra di 150 milioni è considerata il minimo per andare avanti con un discreto sollievo; i problemi riguardano il mese in corso e il prossimo, perchè con la bella stagione aumenta l'attività e il cash flow che ne deriva. Al finanziamento Air France partecipa con 37,5 milioni, cifra «proporzionale alla quota» detenuta, come ha ufficialmente comunicato, in maniera molto asciutta.
L'accordo sul prestito e il superamento delle forti resistenze degli azionisti, soprattutto piccoli, è stato ottenuto anche grazie alla promessa di un ricambio al vertice della gestione operativa. Le deleghe oggi in mano all'ad Andrea Ragnetti, dovrebbero essere assegnate, come anticipato, al vicepresidente vicario Elio Catania. Su questo fronte, i tempi non sono ancora definiti: il 25 infatti sarà varato il bilancio 2012, ed è ritenuto improbabile che l'attuale ad lasci proprio in quell'occasione.
Quanto ai conti dello scorso anno, dovrebbero evidenziare una perdita di 180-190 milioni.
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