L'auto frena ma tiene: in agosto -3,1%

Fca cede il 16%. Nei primi otto mesi mercato giù del 3%. Pesa l'incertezza sul governo

Pierluigi Bonora

Anche in agosto segno meno per le vendite di auto in Italia. Il dato (-3,1%), unito a quello relativo ai primi 8 mesi dell'anno (-3%), conferma il momento d'incertezza che caratterizza il mercato (giù ancora il diesel: -34%). Il Centro studi Promotor, riferendosi alla crisi di governo in corso, ribadisce che «scongiurare l'aumento dell'Iva è essenziale anche per questo settore». Le associazioni di categoria, da parte loro, chiedono stabilità politica insieme alla responsabilità, da parte del futuro esecutivo, di arrivare a scelte chiare e tempestive.

Nello scenario si inserisce Fca alle prese con un anno difficile e privo di novità, in quanto impegnata ad adattare gli impianti in vista dei nuovi modelli annunciati e, soprattutto, dell'ingresso in gamma delle motorizzazioni elettrificate. Per il gruppo, agosto si chiude con un -16,16% (-13% da gennaio) e una quota mercato in calo al 23,45% dal 27,1% di un anno fa (24,42% rispetto al 27,23% negli 8 mesi). Alfa Romeo (-68,67%) continua a soffrire e Maserati altrettanto (-55,36%). Per entrambi i marchi si fa sentire la debolezza dell'offerta. E mentre per Maserati l'ad Mike Manley ha affermato che «sono state poste le basi perché torni alla redditività nel 2020», su Alfa Romeo si attende chiarezza sul piano d'azione che nel 2021 darà vita al Suv compatto Tonale. In casa Fca è la monoprodotto Lancia a continuare a stupire: in agosto +95,8% per la Ypsilon. Tira invece il freno la «locomotiva» Jeep: -27%. In calo, ma più contenuto, Fiat: -8,37%.

Sulle vendite del mese scorso, è da ricordare che il 31 agosto è stato l'ultimo giorno utile per targare le vetture con omologazione Euro 6C e 6D temp. E al contrario di molti altri costruttori, nei mesi scorsi Fca ha costantemente immatricolato le auto omologate Euro 6C e 6D temp evitando così di dover gestire in questi ultimi giorni un massiccio stock e ricorrere ai cosiddetti «Km 0» per smaltirlo. Dinamica che è finita per penalizzare volumi e quota a beneficio della redditività delle vendite. Ciò non toglie l'affannoso lavoro di recupero del gruppo che solo dal prossimo anno proporrà in Italia una vettura tutta elettrica (Fiat 500 Bev) e due modelli ibridi plug-in (con batteria ricaricabile), le Jeep Renegade e Compass.

Nulla di nuovo, intanto, sul fronte alleanze. Nei giorni scorsi Martin Vial, il funzionario a capo dell'agenzia che gestisce le partecipazioni statali in Francia, ha negato l'esistenza di nuove trattative tra Fca e Renault. E ha precisato che, «in ogni caso, per lo Stato, la priorità è l'alleanza con Nissan e il suo progetto industriale». «Finché questo non sarà stato consolidato, non c'è motivo di prendere in considerazione altre operazioni», ha aggiunto. Non resta che attendere che francesi e giapponsi trovino un punto d'intesa sull'intreccio delle quote azionarie che vedono Nissan penalizzata. In Italia, intanto, anche per Renault agosto è stato negativo (-17,2%) e peggio è andata per Nissan (-29,6%). Premiato, invece, il terzo partner dell'Alleanza: per Mitsubishi vendite in aumento di oltre il 20%. Sempre in agosto, exploit del gruppo Volkswagen (+15,7%) con Audi in grande spolvero (+27,6%), ma anche di Daimler (+96%) grazie a Smart che ha totalizzato un +296,1%.

A New York, intanto, il sipario di Wall Street sta per aprirsi sul nuovo piano industriale, al 2024, di Cnh Industrial.

In questo contesto, oggi è attesa la conferma dello spin-off per Iveco, la controllata al 100% specializzata nella costruzione di furgoni, bus e camion. Per il suo futuro di parla di joint venture (Daf?) e di una possibile cessione. Tra i nomi circolati quelli di Geely, Tata ma anche di Hyundai.

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