"È essenziale - scrive la Bce nel bollettino mensile di settembre - promuovere la costruzione dell’assetto istituzionale europeo". Francoforte sottolinea la sua "soddisfazione" per l’istituzione di un meccanismo di vigilanza unico con il coinvolgimento della Bce che rappresenta "uno dei pilastri fondamentali di un’unione finanziaria e uno dei principali elementi costitutivi per un’autentica Uem".
L’attività economica dell’area dell’euro - spiega la Bce - resterà contenuta nel breve termine per poi registrare "un recupero molto graduale. Seppur sostenuta dalle misure di politica monetaria convenzionali e non convenzionali, la dinamica della crescita continuerebbe ad essere frenata dal necessario processo di aggiustamento dei bilanci, dall’elevata disoccupazione e dalla disomogeneità della ripresa mondiale".
Per spiegare meglio la gravità della crisi la Banca centrale evidenzia che tra il primo trimestre del 2008 e il secondo trimestre del 2009 il pil ha subito una contrazione del 5,6%.
Anche sul lavoro i dati dell'Eurozona non sono buoni. Dal 2008 le condizioni dei mercati del lavoro sono "peggiorate drasticamente", con un netto incremento del tasso di disoccupazione, che nel luglio del 2012 ha raggiunto l’11,3%: 4 punti percentuali in più rispetto al primo trimestre del 2008 quando si attestava al 7,3%, il livello minimo dall’introduzione dell’euro. E più nello specifico in un capitolo di analisi ad hoc l’istituzione rileva che l’area ha perso 4 milioni di occupati tra 2008 e fine 2011.
Differenze molto marcate tra i singoli paesi dell’area dell’euro. Ad esempio il numero di posti di lavoro è sceso di meno dell’1% in Belgio, Germania e Lussemburgo, nonostante la flessione del pil in questi paesi sia stata in linea con la media dell’area dell’euro. Per contro, osserva l’Istituto di Francoforte, il numero di posti di lavoro è diminuito di oltre il 15% in Estonia e Irlanda e di oltre il 10% in Grecia e Spagna.
Quanto alle misure per cercare di contrastare efficacemente la crisi il consiglio della Bce si dice pronto a partire con
gli acquisti dei titoli di Stato dei Paesi in difficoltà sugli spread, "sempre che le condizioni imposte dai programmi siano integralmente rispettate". Nel dare l'annuncio Francoforte ricorda poi che il piano anti-spread ha allontanato i timori di "scenari nefasti". E sui titoli di Stato di Italia e Spagna evidenzia che si sono registrate "riduzioni significative" dei differenziali di rendimento degli spread rispetto ai Bund della Germania: cali superiori ai 100 punti base nel mese scorso.
Poi arriva un'esortazione ai governi dei singoli stati dell'Eurozona.
Per aumentare la competitività occorrono "riforme incisive dei mercati del lavoro e dei beni e servizi". La Bce registra i "progressi rimarchevoli nella correzione del costo del lavoro" e dell’andamento delle partite correnti.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.