Lego, il mattone vale più del lingotto

I prezzi delle scatole a tema, saliti fino al 2.000%, rendono più dell'oro. Per Guerre Stellari c'è chi paga 4mila dollari

Lego, il mattone  vale più del lingotto

Il mattone? No, meglio il mattoncino. Non più solo oggetto del desiderio ludico di intere generazioni, i coloratissimi building bricks marchiati Lego stanno acquisendo lo status di bene di investimento. Redditizio. Più dell'oro. Dal 2012 a oggi, in base ai calcoli dell'inglese Telegraph, l'incremento di valore è stato attorno al 12% contro il 10% sfiorato dai lingotti. Non a caso, attorno ai mattoncini del gruppo danese si è sviluppato un fiorente mercato secondario, dove i pezzi più pregiati hanno raggiunto quotazioni vertiginose se paragonate ai prezzi di listino. A farli lievitare, soprattutto i set a tema (su tutti, quello gettonatissimo di Star Wars) irreperibili in commercio dopo un certo periodo di tempo. La Lego, infatti, tende a rinnovare costantemente l'offerta e acquisisce licenze di produzione che vanno in scadenza, in particolare quelle legate ai film da tutto esaurito. A determinare il valore dei golden box gioca un ruolo importante un altro fattore: le scatole devono essere intonse, mai aperte, sigillate.

Meglio ancora se mai esposte alla luce, per evitare il deterioramente dei colori della scatola. Fisime da maniaci? Oppure, le necessarie precauzioni da prendere quando non si compra, ma si investe nel mattoncino? Se lo scopo è questo, occorre insomma resistere all'irrefrenabile tentazione di mettere le mani su questi piccoli gioielli, spesso veri e propri puzzle tridimensionali. Come per esempio gli oltre 2mila pezzi necessari per ricomporre il celeberrimo Taj Mahal indiano, le cui quotazioni sono schizzate dai poco meno di 30 dollari del 2008 agli attuali 2.750. E che dire dei ritorni assicurati dal Cafè Corner, un romantico albergo ad angolo dal sapore molto british, per il quale era sufficiente sborsare circa 8 anni fa appena 134 dollari, mentre oggi non ne bastano 3mila? Una quotazione degna di Sotheby's è invece quella raggiunta dal Millennium Falcon, la mitica astronave di Ian Solo in Guerre Stellari: venduto nel 2007 alla già poco modica cifra di circa 510 dollari, attualmente viaggia sopra i 4mila. Vista l'uscita nelle sale di «Star Wars Il risveglio della forza», la Lego ha aggiornato il Falcon in una nuova versione che sarà già entrata nel mirino di collezionisti amatori e lungimiranti investitori.

Durerà, la Lego-mania? Di sicuro, i mattoncini creati da un falegname danese, in quel di Billund, negli anni '30, continueranno a far la gioia di piccoli e grandi appassionati di costruzioni. Dopo aver attraversato momenti difficili a cavallo tra il 1993 e il 2004, un periodo di crisi risolto con tagli ai costi, l'eliminazione di alcune linee di produzione (altre sono state trasferite in Repubblica ceca e Messico, rompendo un tabu) e una miglior calibrazione dell'innovazione, il gruppo ha dall'anno scorso detronizzato Mattel dal gradino più alto del podio. Nel primo semestre, l'utile netto è salito del 31% a 3,55 miliardi di corone (476 milioni di euro) dai 2,715 miliardi di corone del 2014, mentre i ricavi sono aumentati del 23% a 14,14 miliardi di corone. Diverso il discorso che riguarda i mattoncini come forma di investimento.

Come tutte le manie, potrebbe improvvisamente passare. Portando al crollo delle quotazioni. Gli esperti consigliano infatti, per un piano pensione, ancora bond e azioni. Anche se talvolta tutt'altro che sicuri. E, di certo, meno divertenti di un mattoncino colorato.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica