IL LIBROQuelle strategie disegnate sulla sabbia

Chissà se Sergio Marchionne riuscirà a digerire prima l'asfaltata presa in Borsa, oppure le velenose 160 pagine di un libro, in vendita da domani e già oggetto di interesse da parte del «Giornale», sarcasticamente intitolato «American dream». Di lieto fine alla Frank Capra, infatti, qui non c'è nulla. Già dal sottotitolo - «Così Marchionne ha salvato la Chrysler e ucciso la Fiat» - il giornalista di «Panorama» Marco Cobianchi è alla dichiarazioni d'intenti. Quella di smontare, pezzo dopo pezzo, la retorica di «Marchionne l'infallibile». Il manager capace di affastellare, come tante fiche sul tavolo del casino, ben otto piani industriali tra il 2004 e il 2013. Nove, con l'ultimo di martedì.

«Ogni volta che ne presenta uno - scrive l'autore - nessuno si accorge che le promesse che contiene sono scritte sulla sabbia». Il risultato? Se, a Detroit, Chrysler è risorta, dalle catene di montaggio italiane escono invece sempre meno auto, i conti sono in rosso e il debito è considerato «spazzatura». Un incubo, altro che «Italian dream».

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