Lotito pronto all'imbarco su Alitalia

L'imprenditore romano presenta una manifestazione d'interesse. Atlantia si defila

Lotito pronto all'imbarco su Alitalia

Il presidente della Lazio nonché imprenditore nel settore dei servizi, Claudio Lotito, ha formalizzato una proposta per Alitalia. L'offerta sarebbe stata presentata martedì sera e rappresenta una speranza di costituire un gruppo di investitori che affianchi Fs (30%), Delta (15%) e ministero dell'Economia (15%) nella costituzione di una newco che rilevi le attività in bonis della ex compagnia di bandiera. La scadenza per la presentazione delle offerte vincolanti resta fissata a sabato prossimo 15 giugno ma è probabile che si decida il terzo rinvio consecutivo. «Laddove vi fosse non sarebbe un problema», ha detto il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, che affianca il titolare dello Sviluppo, Luigi Di Maio, sul dossier.

Per rilevare il complesso aziendale occorrerebbero almeno 900 milioni e sul piatto ve ne sarebbero, almeno teoricamente, 540 milioni. È improbabile che Lotito sostenga l'investimento da solo ed è questo il motivo per il quale ieri sono circolate nuovamente indiscrezioni su un coinvolgimento del gruppo Toto. Nei confronti dell'ex proprietario di Air One, tuttavia, sarebbero state espresse valutazioni negative sia da parte di Fs che da parte di Delta.

«Non posso esprimere alcun giudizio, nessun commento sull'offerta, era riservata, bisogna rispettare le regole», ha dichiarato il patron del team biancazzurro infastidito dal fatto che sia trapelata la formalizzazione dell'interesse. Questa situazione lascia intendere che vi sia divisione all'interno del governo sulla strategia da perseguire per la formazione della nuova compagine azionaria. Il vicepremier, Matteo Salvini, infatti, ha sempre fatto riferimento ad Atlantia. «A me», ha affermato, «basta che si tutelino 11mila posti di lavoro e che l'Italia abbia una compagnia efficiente, che guardi al futuro, che cresca e compri aerei; non ho pregiudizi nei confronti di nessun investitore». Una punzecchiatura nei confronti dei pentastellati, ostili ad Atlantia per la vicenda del Ponte Morandi di Genova. Proprio ieri la holding della famiglia Benetton ha ribadito nuovamente di non essere impegnata nelle trattative. «Nessun fondamento possono avere notizie circa presunti accordi, ancorché preliminari, per una eventuale partecipazione alla newco Alitalia», ha sottolineato una nota, confermando l'attenzione al futuro del vettore «in considerazione della sua importanza per Aeroporti di Roma». Atlantia ha fatto esplicito riferimento alle dichiarazioni rese dall'ad Giovanni Castellucci nell'assemblea di bilancio e nelle quali si sottolineava che dalla Gronda di Genova al nodo delle concessioni e delle tariffe, i fronti aperti sono complicati e, perciò, non è il caso di aggiungerne altri.

Anche se Alitalia è stato uno degli argomenti affrontati dal vertice di maggioranza ieri a Palazzo Chigi, la confusione sembra regnare sovrana. Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, ha precisato che «la tempistica per l'intervento del Mef prevede in primo luogo la presentazione nel rispetto della normativa europea della concorrenza di una proposta di acquisto vincolante».

Insomma, se non si costituirà preventivamente la cordata, il Tesoro non potrà ufficializzare il proprio affiancamento come investitore che intende recuperare, almeno sulla carta, i 900 milioni del prestito-ponte concessi nel 2017 e già in via di esaurimento. Ne consegue, pertanto, che tutto sia ancora da definire.

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