Massiah riporta Ubi in utile Via alla lista Bazoli-Zanetti

La compravendita di Bot e Btp aiuta l'ad Victor Massiah a riportare in utile per 87,2 milioni Ubi Banca (5 cent il dividendo),che però è scesa in Borsa (-6%), appesantita dall'aumento dei crediti deteriorati netti a 8,1 miliardi. L'area finanziaria ha registrato profitti per 257 milioni.
Gli occhi erano tuttavia puntati sul listone della «continuità» per il Cds, chiamato a bloccare la «grande rottamazione» tentata da Giorgio Jannone. A decidere sarà l'assemblea del 20 aprile, ma il Cds in pectore ha già rinnovato la fiducia in Massiah e nel dg Francesco Iorio.
La squadra «ufficiale» avrebbe comunque in tasca anche l'ok preventivo di Bankitalia, che nell'ultima ispezione avrebbe chiesto a Ubi di comporre un Cds di alto profilo e un Cdg asciugato a sette posti. I padri nobili del gruppo, Emilio Zanetti e Giovanni Bazoli, hanno tradotto l'indicazione della Vigilanza disegnando una «Santa Alleanza» dove coabitano tecnici, esponenti vicini al mondo industriale e alla curia. Tutti equamente ripartiti tra le città di elezione di Ubi: Bergamo, Brescia, Cuneo e Milano. Apre la lista come presidente in pectore l'imprenditore orobico Andrea Moltrasio («fiduciario» degli ambienti industriali cittadini), seguito dal vice Mario Cera (Pavia). I pivot della coalizione sono poi: il notaio Armando Santus (legato agli ambienti ecclesiali di Bergamo), Alberto Folonari (cugino dello stesso Bazoli), l'avvocato Pierpaolo Camadini (nipote del «notaio» Giuseppe) e, per il Piemonte, Gian Luigi Gola. Completano, quindi, la lista: Lorenzo Guerini, Alfredo Gusmini, Sergio Pivato, Mario Mazzoleni, Federico Manzoni, Marina Brogi, Enrico Minelli, Antonella Bardoni, Ester Faia, Alessandra Del Boca, Carlo Garavaglia, Letizia Bellini Cavalletti, Mario Comana, Franco Bossoni, Giacomino Maurini, Stefano Gianotti e l'ex direttore generale Graziano Caldiani.
A meno di sorprese, visto lo Statuto, i primi 18 nomi della lista hanno lo scranno assicurato. Grande escluso è invece il vicepresidente vicario del Cds, Giuseppe Calvi, che potrebbe essere ripescato nel Cdg insieme a Silvia Fidanza. Il consiglio sarà affidato all'imprenditore dell'acciaio Franco Polotti, che si è avvicinato a Bazoli, con vice il commercialista Flavio Pizzini. Questo pomeriggio alle 17.30 in Via Cefalonia a Brescia si riuniscono i soci storici di Banca Lombarda, che hanno già promosso il listone insieme agli «Amici di Ubi».

L'offensiva di Jannone pare quindi sempre più difficile, così come è ridimensionata la terza lista bergamasca che schiera il bocconiano Andrea Cesare Resti: ieri Zanetti, durante l'incontro con i capi area della sua Popolare Bergamo, avrebbe preso pubblicamente le distanze dall'iniziativa, dietro cui agirebbe nell'ombra il dg della stessa Bergamo Giuseppe Masnaga, forse con l'idea di puntare al vertice. Ubi è infine uscita da Intesa con un incasso di 96 milioni.