Parte la Maserati targata Mirafiori

Via al rientro graduale dalla cig, che finirà a settembre. E da febbraio inizia la produzione del Suv Levante

Parte la Maserati targata Mirafiori

Uscita Ferrari dalla galassia Fca, tocca a Maserati il delicato ruolo, per il gruppo, di portabandiera dell'auto di lusso Made in Italy. «Il Tridente è molto importante - il commento, tempo fa, dell'ad Sergio Marchionne - e adesso diventa il nostro marchio più ambito e lussuoso». Harald Wester, responsabile di Maserati e di Alfa Romeo, può dirsi soddisfatto dei risultati ottenuti nel 2015 in Italia, dove la Casa emiliana ha segnato un anno record: oltre 1.360 immatricolazioni, con un incremento del 10% sul 2014, grazie principalmente alla berlina Ghibli e all'ammiraglia Quattroporte, entrambe rinnovate di recente.

Peccato per la Cina, secondo mercato mondiale di Maserati, dove nel 2015 a soffrire è stato proprio il segmento premium, e in parte per la frenata del marchio negli Usa, in assoluto il Paese di riferimento. Il 2015, a questo punto, dovrebbe essersi chiuso un po' sotto le 36.500 vendite dell'anno prima. Questo dato, comunque, non coglie di sorpresa l'ad Wester, il quale ha sempre considerato il 2015 come «anno di consolidamento».La vera sfida per Maserati, infatti, parte proprio in questo inizio di 2016 per arrivare, entro il 2018, ad avere una nuova gamma (oltre a Ghibli, Quattroporte e il Suv, Levante, la nuova coupé Alfieri e la Gran Turismo) e raggiungere l'obiettivo di 70mila unità prodotte. E se lo stabilimento «Giovanni Agnelli» (ex Bertone) di Grugliasco vedrà l'11 gennaio il rientro da un mese di cassa integrazione, festività incluse, dei circa 2.500 lavoratori addetti alle linee di Ghibli e Quattroporte, Mirafiori si prepara a sfornare il modello della svolta, Levante, il primo Suv con il Tridente sul cofano. Per lo storico impianto torinese di Fca l'anno in corso dovrebbe segnare l'inizio di un nuovo corso, con il progressivo riassorbimento di tutti i circa 4.100 operai. Il 25 settembre prossimo scadrà la cassa integrazione e, per quella data, la produzione di Levante dovrebbe essere quasi a regime.In questi giorni sulla linea del Suv, 350 lavoratori, i primi a essere stati formati, seguono il montaggio dei veicoli pre serie che già circolano, camuffati, per i test di rito.

Alla fine di febbraio, invece, partirà la produzione del modello che entrerà nelle concessionarie. I primi di marzo, al Salone di Ginevra, il battesimo ufficiale. Le vendite, invece, cominceranno nei mercati europei in maggio, per proseguire poi con Cina, Usa e, sempre entro fine anno, nei Paesi con la guida a destra. La produzione, a regime, sarà intorno a 30/35mila unità. Il rientro dalla cassa integrazione sarà dunque graduale e, per tutti, preceduto da un corso di formazione.Mirafiori, intanto, continua a produrre l'Alfa Romeo MiTo: 13mila i modelli venduti tra gennaio e novembre 2015. A occuparsene sono 1.100 operai che rientrano in fabbrica «a chiamata, solo per 6 giorni al mese. I volumi di produzione del Biscione, in attesa di Giulia, le cui vendite - ritardate - sono annunciate entro il primo semestre, continuano a essere molto bassi: tra Giulietta e MiTo circa 53mila unità allo scorso novembre.

A Mirafiori, comunque, gli operai confidano nell'arrivo di un terzo modello, «come il Suv di Alfa Romeo - afferma Antonio Alfiero (Rsa Fim) - visto che ci stiamo specializzando, con Levante, proprio su questo tipo di auto». L'ipotesi, insieme ad altre, è ancora al vaglio di Marchionne.

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