Patuano non molla la presa: «Avanti col piano industriale»

«Avanti con il piano in Brasile». L'ad Marco Patuano non molla la presa in Brasile. Ma, dopo la doccia fredda arrivata da Parigi, sono due le strade che restano alla società: aspettare una o più offerte su Tim Brasil (e valutarne la cessione) o mantenere lo status quo considerando le evoluzioni che potranno esserci se avverrà una staffetta tra Telefonica e Vivendi nell'azionariato. Incassata la sconfitta, per Telecom Italia si profila all'orizzonte un piano «B» che in entrambi i casi dipende però, ancora una volta, dalle mosse dei grandi big player delle tlc. «Tim Brasil - commenta al Giornale Andrea De Vita di Banca Akros - non cresce più nel mobile e guardava all'affare Vivendi come una buona opzione per sbarcare nella banda larga e nella pay-tv».

Persa la battaglia, anche la guerra in Brasile si fa quindi complicata visto che «Telefonica, già presente nel mercato con Vivo, si rafforza ulteriormente con Gvt». Tuttavia, per Telecom Italia restano aperte un paio di opzioni. La prima ruota tutta intorno a Tim Brasil. Da tempo i manager di Telecom ripetono che la controllata non è in vendita, a meno che non giunga un'offerta che non si può rifiutare. Di quanto si parla? Nel tempo sono circolate cifre più che fantasiose e l'azionista di minoranza Findim ha commissionato uno studio che valuta il 100% della società carioca fino a 30 miliardi e la quota di Telecom Italia (il 67%), dunque, fino a 20 miliardi. «Si tratta di un valore decisamente poco congruo» spiega De Vita, ricordando che al momento «il prezzo di mercato si aggira sui 10 miliardi, poi, molto dipenderà in che contesto avverrà un'eventuale offerta e chi la avanzerà». Su questo fronte sono due le ipotesi che circolano: che si faccia avanti Oi, come annunciato mercoledì nel giorno del cda Telecom, o un altro operatore. «Nel caso di Oi questo scenario è ipotizzabile solo se al suo fianco c'è un alleato forte finanziariamente come, ad esempio, At&t» ricorda De Vita. Secondo Jp Morgan, un'operazione Oi-Tim non sarebbe ostacolata dall'Antitrust perché avverrebbe tra il quarto e il secondo operatore del Paese. Ultimi rumors danno in pista anche Vodafone «anche se l'ipotesi sarebbe poco strategica per la compagnia inglese», nota De Vita credendo più probabile «che in questo nuovo scenario si facciano avanti nuovi protagonisti». Insomma, alla fine, unapioggia di rilanci (evitata su Gvt) potrebbe interessare Tim Brasil. «Il mercato (+1,33% Telecom ieri ) ha tirato un sospiro di sollievo dopo la scelta di Vivendi, si è evitata una bidding war e la potenziale cessione di Tim Brasil sarebbe un modo rapido per ridurre il debito monstre dell'azienda italiana». Sullo sfondo però resta anche un'altra ipotesi.

Che Telecom mantenga lo status quo e l'asset brasiliano e valuti nuove sinergie che deriverebbero dall'ingresso di Vivendi al posto di Telefonica (opzione prevista nell'accordo spagnolo su Gvt). Ma in questo caso, i vantaggi sembrano ancora una volta a senso unico per i francesi. «Per Telecom e le sue grane finanziarie cambierà poco nel breve termine».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica