I nuovi accrediti delle pensioni. Attenzione: cambiano le cifre

Leggeri aumenti sugli importi pensionistici a causa dell'inflazione all'1,7%: ecco cosa succede con il ricalcolo, le aliquote e le detrazioni fissate dalla Legge di Bilancio

I nuovi accrediti delle pensioni. Attenzione: cambiano le cifre

Buone notizie per le tasche dei pensionati italiani: gli importi pensionistici erogati nel mese di marzo saranno leggermente più elevati e adeguati all'inflazione che ha raggiunto l'1,70%. Lo ha comunicato l'Inps con la circolare numero 33 del 2022 con una nota in cui si legge l'adeguamento del tasso che corrisponde ai relativi arretrati da gennaio 2022 laddove spettano.

Cosa cambia con le aliquote

Infatti, nel momento del "rinnovo" alle pensioni dell'anno in corso, l'Istituto aveva utilizzato una percentuale "momentanea" pari all'1,60%. In realtà, però, l'inflazione effettiva del 2021 che va applicata al 2022 è pari all'1,90% ma il conguaglio dello 0,20% sarà attribuito in sede di perequazione per il 2023: la differenza, quindi, fa 1,70%. Come ricorda IlSole24ore, sono stati rivisti "anche i limiti di reddito per la riduzione delle pensioni ai superstiti, nonché il massimale della retribuzione pensionabile applicabile ai soggetti contributivi puri". La stessa operazione è stata fatta per aliquote e detrazioni fiscali che ha comportato un loro ricalcolo con l'attribuzione dei relativi conguagli dal 1° gennaio 2022. Quelle "fisse" o "marginali" richieste dai pensionati che hanno anche altri redditi e richiedoo un prelievo fiscale maggiore e diverso rispetto agli scaglioni previsti, "sono state attribuite scegliendo l'aliquota inferiore più prossima, qualora quella richiesta non fosse più vigente", spiegano gli esperti del quotidiano economico.

Cosa succede con le detrazioni

Per quanto riguarda, invece, le detrazioni fiscali, sulla rata del mese di marzo l'Inps continuerà a erogare quelle per ogni figlio che non abbia meno di 21 anni e revocherà le maggiorazioni previste per i figli disabili e quelle per i figli con meno di tre anni. Inoltre, l'Ente non riconoscerà gli aumenti sulle detrazioni previste "per i nuclei familiari con più di tre figli e le ulteriori detrazioni pari a 1.200 euro in presenza di almeno 4 figli a carico". Invece, per i figli che compiranno 21 anni nell'aprile 2022, chi vorrà utilizzare la misura dovrà prima fare una nuova richiesta tramite i servizi online.

Ma cosa succede con l'avvio dell'assegno unico e universale? Esso comporta la chiusura "dell'assegno per il nucleo familiare e gli assegni familiari riferiti ai nuclei con figli e orfanili, per i quali subentra il nuovo assegno".

In pratica, i vecchi assegni familiari con i relativi aumenti saranno ancora corrisposti per i mesi di gennaio e febbraio ma continueranno a essere distribuiti successivamente soltanto alle famiglie composte da coniugi con eventuali fratelli, sorelle e nipoti di età inferiore a 18 anni oppure, senza alcun limite d'età, se si trovano impossibilitati a causa dell'assoluta e costante "impossibilità di dedicarsi a un proficuo lavoro, nel caso in cui siano orfani di entrambi i genitori e non abbiano diritto a pensione per superstiti".

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