Uno dei risultati ottenuti dalla nuova Alitalia è stato quello di spegnere la litigiosità sindacale che aveva caratterizzato, per anni, la vecchia compagnia di bandiera. Ora, però, sembra cambiare il vento, forse anche perché la debolezza attuale di una società temporaneamente priva di guida rafforza, simmetricamente, le controparti.
Così i piloti confederali hanno annunciato ieri un'astensione di 24 ore per il 22 marzo: le sigle sono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporti. Subito li ha bacchettati l'Autorità garante degli scioperi, secondo la quale la protesta non può eccedere le 4 ore. Le sigle segnalano «le non più sostenibili criticità dei piloti delle aziende del gruppo Alitalia», tra le quali «la cessione parziale di attività di volo a operatori terzi (Carpatair, ndr), l'incompleta applicazione degli accordi su stabilizzazioni, assunzioni e riqualificazioni, le criticità tecnico professionali e gestionali, quelle del sistema multibase con i conseguenti eccessivi carichi di lavoro, e le problematiche dei piloti di Cityliner». Lo sciopero proclamato dai confederali segue quello, di 4 ore, effettuato il 25 gennaio dall'Anpac.
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