Pirelli dribbla la crisi Volano margini e utili

Pirelli dribbla la crisi Volano margini e utili

Pirelli & C. centra i target del 2011 e chiude un triennio tutto all’insegna della crescita rivedendo al rialzo anche gli obiettivi per l’esercizio in corso. In particolare, il gruppo guidato da Marco Tronchetti Provera ha conseguito l’anno scorso ricavi per 5,65 miliardi (quasi interamente ascrivibili alla divisione Tyre), in aumento del 16,6% su base annua, mentre l’Ebitda si è attestato a 834,6 milioni (+27,7%). Il mercato ha gradito: a Piazza Affari il titolo ha chiuso in rialzo del 7,23% a 8,385 euro dopo un picco a 8,545 euro (+9,3%).
L’Ebit è ammontato a 581,9 milioni di euro, con una crescita del 42,7% e un margine sulle vendite in miglioramento al 10,3% (10% il target annunciato a novembre) rispetto all’8,4% del 2010. L’unico «neo» è rappresentato dal risultato da partecipazioni, negativo per 17,3 milioni a causa della svalutazione del 5,16% in Rcs per circa 17 milioni di euro. Le azioni dell’editore del Corriere ora sono in carico a 1,02 euro (1,48 euro nel 2010).
Il risultato netto delle attività in funzionamento è aumentato del 37,1% a 312,6 milioni. L’utile netto consolidato si è invece portato a 440,7 milioni di euro per un beneficio di 128,1 milioni dovuto all’iscrizione di imposte differite attive su perdite pregresse. La crescita della capacità produttiva (nel 2011 è stata pagata la prima tranche dell’acquisizione russa e aumentata la partecipazione nella controllata cinese) ha determinato un aumento degli investimenti del 43% a 626 milioni di euro. La posizione finanziaria netta consolidata al 31 dicembre era negativa per 737,1 milioni, in crescita dai 455,6 milioni di fine 2010, ma migliore del target di «circa 750 milioni». Generosi i dividendi: 0,27 euro per le ordinarie (0,165 nel 2010) e 0,34 euro per le risparmio (0,229).
Le performance sono legate all’ottimo andamento del comparto pneumatici: il rallentamento delle vendite nel segmento standard - determinato dalla crisi economica - è stato «tamponato» con un miglior focus sul segmento Premium: la componente prezzo/mix ha infatti registrato un incremento del 17,6% nel corso dell’esercizio. Il risultato operativo ha così raggiunto i 643,9 milioni (+42,1%) con una marginalità dell’11,5%, anche in questo caso migliore dell’obiettivo prefissato. Anche per l’esercizio in corso le aspettative sono buone giacché, a fronte di un ridimensionamento delle vendite (da 6,7 a 6,6 miliardi il fatturato atteso con la Russia stabile a 300 milioni), è stato rivisto al rialzo il target di Ebit dall’11-12% a «superiore o uguale al 12 per cento». Tutti segnali che hanno convinto Equita a ribadire il giudizio «buy» e il target price a 9,1 euro.
Il primo effetto dell’ottima botton line della Bicocca è tuttavia l’erogazione di 60 milioni di bonus a 90 senior manager, incluso il presidente Marco Tronchetti Provera (che secondo La Stampa dovrebbe incassare circa 13 milioni).

Pirelli ha adottato il sistema «bonus bank»: parte della retribuzione variabile cash viene accantonata nel triennio ed erogata con una maggiorazione del 100% al raggiungimento di obiettivi finanziari tra i quali il Total shareholder return (il titolo si è salvato dalla tempesta dei mercati). In caso contrario il bonus sarebbe stato dimezzato. Nel nuovo piano di incentivazione 2012-2014 saranno coinvolti circa 310 manager.

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