Premafin prende tempo E Arpe scrive il piano

Premafin prende tempo E Arpe scrive il piano

Dodici giorni per decidere la battaglia Premafin. Mentre Mediobanca-Unipol stringono i bulloni della prevista integrazione, Sator e Palladio si apprestano a scrivere il piano industriale per il rilancio dell’ex gruppo Ligresti. Il documento, che dovrebbe essere approntato nel fine settimana, toccherà struttura societaria, governance, parti correlate, organizzazione del capitale e strategia aziendale. A quel punto l’artiglieria di Matteo Arpe e Roberto Meneguzzo tornerà a sparare nel tentativo di creare una breccia nel muro eretto da Piazzetta Cuccia e da Unicredit a protezione del maxi-polo Unipol-Fonsai. L’ultima parola resta nelle mani di Premafin e della famiglia Ligresti, impegnata ieri in un nuovo summit: in sede anche il numero uno del Credit Suisse in Italia Federico Imbert. Davanti all’estensione dell’offerta Sator e Palladio, Premafin ha convocato un cda in tarda serata che potrebbe ripassare la palla alle banche creditrici. I segnali di tentennamento quindi si moltiplicano, al punto da indurre alcuni a ipotizzare un ribaltone, che dovrebbe però fare i conti con la clausola di esclusiva nelle mani di Unipol: Bologna potrebbe strappare ai Ligresti un indennizzo da mancate sinergie da fusione.
Arpe e Palladio, se non riusciranno a illustrare la propria offerta per la ristrutturazione del debito Premafin, hanno già minacciato di trascinare in tribunale il cda per «gravi irregolarità» (articolo 2409 del codice civile); ieri ai radar della Consob non risultavano detenere azioni Premafin, peraltro non necessarie essendo sufficiente, per presentare l’esposto, una denuncia alla magistratura, che può poi procedere autonomamente. Sator e Palladio hanno vincolato all’esposizione del piano sul debito la stessa proroga al 22 marzo dell’offerta da 450 su Premafin, ma nel rinnovo hanno cancellato la clausola di «confidenzialità», aumentando così i margini di manovra. La lettera con cui l’Isvap ha rilevato il «concerto» rende più difficile per Sator e Palladio l’obiettivo delle minoranza di blocco, ma da tempo lo scontro si è concentrato su Premafin.


Il 19 marzo l’assemblea Fonsai sarà l’occasione per un primo confronto pubblico: i soci dovranno approvare l’aumento di capitale preteso dall’Isvap per riportare in sicurezza i margini della compagnia. Pochi giorni prima, il 15 marzo, il cda di Fonsai approverà invece il bilancio, ponendo così un fondamentale tassello accanto alla due diligence per stabilire i concambi con Unipol.

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