Cosa accade ai fondi comuni e al risparmio gestito? Perché dopo corse positive di raccolta, anche nei primi mesi di questo 2018, ora prevalgono i riscatti? Molte le considerazioni da fare, un'unica risposta: la mancanza di consulenza da parte di alcuni (molti?) degli operatori che dovrebbero guidare i risparmiatori e la mancanza di orientamento e veri obiettivi d'investimento da parte di questi ultimi. Insomma, quello che sta avvenendo conferma come non ci siano strategie vere nella gestione dei capitali, ma ci sia solo la ricerca sfrenata di un rendimento, che, inseguito in questo modo, continua sistematicamente a sfuggire; e non solo, continua a generare perdite nei portafogli. Perché affermo questo? Andiamo per ordine. I fondi più bersagliati dai riscatti sono stati quelli obbligazionari. Quelli che molti considerano sicuri. Cosa è accaduto a questi prodotti? A causa del rialzo dei tassi registrato nelle ultime settimane, tali fondi hanno avuto performance negative e le performance negative hanno indotto i sottoscrittori a disinvestire. Ma perché quei risparmiatori che oggi sono usciti dagli obbligazionari li avevano precedentemente sottoscritti? Che obiettivi d'investimento avevano? E soprattutto, qualcuno ha spiegato loro che anche sui mercati dei titoli, cosiddetti a reddito fisso, ci possono essere delle oscillazioni? Qualcuno ha spiegato loro come funziona un titolo di Stato ed i fondi relativi? Qualcuno sta spiegando a quelle persone che uscendo dai mercati stanno consolidando una perdita che faranno fatica a recuperare? Sì, perché legato a questo primo aspetto c'è un altro numero che fa riflettere ed è quello della netta crescita dei fondi monetari per quasi 4 miliardi. Insomma è come se, dopo aver perso da una parte, i risparmiatori abbiamo cercato approdi più sicuri.
Ma l'unica certezza dei monetari, che investono in un mercato che oggi ha rendimenti prossimi allo zero, è quella di pagare commissioni. Insomma, la beffa oltre il danno. Il problema non sono certo i prodotti, ed i mercati ma come questi vengono usati. Riflettiamoci.leopoldo.gasbarro@me.com
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