"Renault con Fca è ormai il passato"

Il gruppo francese: "Rimpianti, ma porta chiusa". E il Lingotto frena in Borsa : -1,2%

"Renault con Fca è ormai il passato"

Francoforte - «L'offerta di fusione di Fca per Renault, ritirata a giugno, non è più sul tavolo; fa parte del passato e le due parti non hanno ripreso le discussioni. I fondamentali restano comunque sempre molto attraenti». Uno dei pochi guizzi al Salone dell'auto di Francoforte, in un'edizione piuttosto dimessa a causa delle pesanti defezioni (tra queste, Fca e Ferrari), è arrivato dall'ad di Renault, Thierry Bolloré. Il suo intervento, nell'ambito dell'anteprima del nuovo crossover Captur, era atteso da giorni, soprattutto dopo le dichiarazioni del ministro dell'Econonia francese, Bruno Le Maire. Al Forum Ambrosetti di Cernobbio, Le Maire aveva anticipato le parole di Bolloré, sostenendo che la priorità per Renault è quella di mettere a punto una strategia per il futuro con l'alleata Nissan, «un processo che richiede tempo e, quindi, non è il momento per aprire nuovi dossier».

Bolloré, tornando su Fca, ha quindi parlato di «rimpianto da parte nostra, ma forse anche di qualcun altro». E alla domanda insistente di Sky Tg24 se allora la porta per un accordo con Fca fosse chiusa, l'ad ha risposto: «Per il momento è chiusa...».

L'impressione è che il diktat su Fca arrivato dallo Stato azionista con il 15% della Casa francese, ribadito a Cernobbio dal ministro Le Maire, sia stato mal digerito dal management. E quel «al momento...» lo farebbe intendere, fatto salvo che l'alleanza di Renault con Nissan e Mitsubishi è fondamentale per la condivisione di costi, piattaforme e tecnologie.

«Siamo di fronte a sempre maggiori investimenti su elettrico, guida autonoma e connettività - ha aggiunto Bolloré -, da qui l'esigenza di allearsi, e noi lo abbiamo fatto anni fa con Nissan e poi Mitsubishi».

Il tasto Fca è stato toccato anche da Laurens Van Den Acker, il capo del design di Groupe Renault: «Il segmento delle city-car è quello più difficile se si guarda all'elettrico - le sue parole durante una tavola rotonda - in quanto bisogna fare i conti con i costi di sviluppo della tecnologia e l'offerta alla clientela. Ecco, dunque, un'area dove un accordo con il gruppo Fca sarebbe stato utile».

Se da una parte le dimissioni di Hiroto Saikawa da ad di Nissan, ufficiali dal prossimo 16 settembre, sembravano favorire una ripresa delle trattative tra Renault e Fca, dall'altra le affermazioni di Bolloré hanno azzerato (o quasi, ritornando alla frase «...al momento») le possibilità. E così in Borsa le azioni del Lingotto sono scese dell'1,23% (a quota 12,56 euro), mentre quelle di Renault hanno guadagnato lo 0,58%. L'addio di Saikawa dal vertice di Nissan è stato invece accolto positivamente dalla piazza di Tokio: il titolo della Casa giapponese ha chiuso infatti con un +3,72%. «Saikawa era visto come un blocker, una sorta di signor no - spiega un osservatore -; per il suo successore sono stati già identificati diversi nomi, anche appartenenti a donne e di manager non giapponesi».

Al Salone di Francoforte, tra i primi a presentarsi di buon'ora davanti a microfoni e telecamere, si è notato il numero uno di Groupe Psa, Carlos Tavares.

Dallo stand della controllata Opel, il top manager ha risposto anche a una domanda di Bloomberg su Fca, visto che la scorsa primavera aveva teso vanamente la mano al Lingotto. «Una grande alleanza con Fca - la sua puntualizzazione - non è una nostra priorità. Non abbiamo bisogno di alcuna alleanza. Sarei uno stupido a dire che non ne faremmo mai una, ma per ora non ne abbiamo necessità».

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