Sono trascorsi più di quattro mesi dalla sottoscrizione del protocollo d'intesa tra governo e rappresentanti del trasporto merci che prevede incentivi per favorire l'utilizzo delle Autostrade del mare e del trasporto combinato su rotaia, ma la tanto promessa accelerazione dell'interconnessione, garantita proprio attraverso incentivi, non c'è stata. Peggio, non si è proprio mosso nulla.
Nessuna traccia delle risorse economiche promesse alle imprese che hanno accettato una riduzione della compensazione dell'accisa, escludendo gli automezzi a motorizzazione Euro 1 e 2, proprio per determinare la possibilità di trasferire risorse per altre iniziative; nè sul fronte del benestare preventivo dalle Autorità comunitarie. Secondo i calcoli che l'Unatras ha effettuato, il «taglio» delle accise per le casse dello Stato «vale» oltre 450 milioni, ai quali vanno aggiunti i benefici Iva derivanti dall'impennata nelle vendite, con un più 33,4%, dei Tir nei primi tre mesi 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015. Due aspetti più che sufficienti a spiegare il malcontento che sta dilagando nella categoria, oggi convinta d'essere stata turlupinata una volta di più. Nelle prossime settimane il governo verrà chiamato dall'esecutivo Unatras a non perdere altro tempo. Perché la pazienza ha un limite per tutti. Le imprese stanno attendendo ormai da troppo tempo che alle parole seguano i fatti.
Il sottosegretario alle Infrastrutture e ai trasporti, Simona Vicari, ha aperto nelle ultime settimane un nuovo, positivo,
confronto con il mondo dell'autotrasporto che si attende però una sola risposta: che il protocollo venga rispettato. Le prossime settimane saranno decisive.* Presidente di Fai Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio.
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