Un gruppo bancario con sei miliardi di utili può preoccuparsi seriamente di 33 esuberi? A rigor di logica no, eppure è quello che sta accadendo, a Milano, con il Private Banking di Santander. Cerchiamo di ricapitolare per fare chiarezza. Il gruppo spagnolo, sbarcato in Italia nel 2007, aveva messo in campo ingenti capitali e scelto - come spesso capita alle banche - sedi prestigiose. Ma le ambizioni evidentemente erano molto alte, come dimostrato dal fatto che il piano industriale prevedeva l'apertura di 20 filiali sul territorio italiano entro il 2011. I progetti, però, sono andati male. In altre parole, dopo nove anni l'impresa si è rivelata un vero e proprio flop, con responsabilità da ripartire tra il management spagnolo e quello italiano.
Nel novembre 2015 Ubs Group ha rilevato un ramo di azienda da Santander Private Banking Italia, che include 2,7 miliardi di euro di asset in gestione, l'intero team di private banker e il personale di supporto (79 unità). Il 1° giugno scorso c'è stato il trasferimento delle attività di Santander Private Banking ad Ubs, con il passaggio dei lavoratori e la necessaria "migrazione" delle procedure informatiche. Il problema, però, è che 33 lavoratori sono rimasti fuori dall'accordo. Fanno parte della "Direzione generale". Per loro non si è trovata alcuna collocazione all'interno del Gruppo Santander.
I sindacati stanno discutendo con il gruppo spagnolo per un incentivo economico in vista dell'imminente licenziamento. La rappresentanza sindacale First/Cisl -Unisin, però, lamenta la posizione troppo rigida di Santander. Il problema principale "è quello della perdita del posto e della difficoltà a trovare una nuova collocazione nell'attuale realtà del mercato del lavoro". Si può non tenere conto dell'anzianità di servizio, delle famiglie a carico e dell'età di questi 33 lavoratori? Perché questi lavoratori sono stati esclusi dall'accordo? Possibile che con un utile di 5,9 miliardi un gruppo possa essere messo in crisi da 33 persone?
Oggi, in via Senato, a Milano, c'è un un presidio dei dipendenti Santander Private Banking contro i licenziamenti.
L'auspicio dei sindacati, in vista del prossimo incontro con il Gruppo in programma l'11 luglio, è che ci sia un "fattivo ripensamento della proprietà spagnola" per giungere ad una soddisfacente conclusione della procedura in corso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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