Su Ilva si tratta a oltranza per impedire il recesso

Su Ilva si tratta a oltranza per impedire il recesso

Nonostante tutte le difficoltà (il custode giudiziario ha avviato il fermo dell'altoforno 2), ArcelorMittal, i commissari di Ilva in amministrazione straordinaria e il negoziatore incaricato dal Governo, il presidente Saipem Francesco Caio, continuano a trattare per arrivare ad un accordo per una «nuova» Ilva. Domani si incontreranno di nuovo. Al momento, secondo fonti vicine al dossier, si è convenuto nel far chiedere agli avvocati delle parti un aggiornamento dell'udienza del 20 dicembre al Tribunale di Milano. Tra pochi giorni c'è il secondo appuntamento davanti al giudice per discutere del ricorso cautelare urgente che Ilva ha presentato a novembre per ribattere all'atto di citazione presentato da ArcelorMittal nei confronti dei commissari e per contrastare l'abbandono della multinazionale attraverso il recesso dal contratto di fitto.

La prima udienza sul ricorso cautelare si è tenuta il 27 novembre a Milano e in quella sede i legali chiesero al giudice un aggiornamento perchè era volontà delle parti - pochi giorni prima i Mittal avevano incontrato il premier Conte - trovare un accordo. Fu così fissato l'aggiornamento al 20 dicembre. Adesso l'accordo ancora non c'è ma Arcelor Mittal e Ilva in amministrazione straordinaria stanno provando a raggiungerlo.

C'è ovviamente bisogno di tempo e di mediazione perchè i nodi da sciogliere sono tanti e complicati.

A quanto pare, al magistrato verrebbero indicati due-tre punti su cui è in corso il confronto. E molto verte sulla ristrutturazione della fabbricaper produrre a Taranto un acciaio sufficientemente «verde»

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