Sugli aiuti alla Grecia l'Austria sfida Berlino: "Dare più tempo ad Atene"

Nell'Eurotower la tensione resta alta. Schiaffo di Vienna alla Germania. Ma la Merkel insiste: "Atene ha ancora molto da fare"

Dopo che la missione del premier greco Antonis Samaras si è conclusa con un nulla di fatto, in Europa qualcosa scricchiola. Per diversi giorni il governo di Atene è andato ripetendo che ha bisogno di più tempo per mettere a punto le ridorme che la troika gli chiede, per diversi giorni i tedeschi sono ansati ripetendo il proprio "nein" a qualsiasi tipo di dilazione. Una fase di stallo che vede gli ellenici in una posizione difficile che li porta sempre più vicini al default economico e, soprattutto, a quello che gli analisti hanno ribatezzato come "Grexit", ovvero la fuoriuscita dalla moneta unica. D'altra parte è la stessa cancelliera Angela Merkel, in una estiva alla televisione tedesca Ard, a ribadire che la Grecia ha "ancora molto da fare".

Mentre si avvicina la nuova missione della troika ad Atene, però, nell'Eurotower il governo di Vienna punta i pugni in difesa della Grecia. Un vero e proprio schiaffo ai "cugini" tedeschi. Il cancelliere austriaco Werner Faymann si è, infatti, detto favorevole alla concessione di tempi più lunghi al governo ateniese per ripagare il proprio debito pubblico, "anche due o tre anni", a patto però che Atene rispetti gli impegni sulle riforme e sui tagli alla spesa concordati con l’Unione europea. In una lunga intervista pubblicata oggi dall’Osterreicher, Werner ha spiegato di vedere "buone possibilità che si arrivi a un risultato, nel caso della Grecia, per il quale i greci rispetteranno i loro accordi con l’Ue e in cambio otterranno più tempo per ripagare i debiti". "La cosa più importante è che i greci rispettino gli impegni sulle riforme e sui tagli di spesa presi con noi - ha continuato il cancelliere austriaco - se questo sarà garantito, sono favorevole a una dilazione sui pagamenti. Potrebbe essere una dilazioe di due o tre anni, gli esperti dovrebbero deciderlo". Attualmente, la Grecia si è impegnata a raggiungere i tagli al deficit concordati entro il 2014. Il governo guidato da Samaras ha, invece, ipotizzato un rinvio al 2016. Tuttavia, in una intervista alla Zdf, il vice cancelliere tedesco liberale Philipp Roesler ha ribadito che un proroga, che sia di sei mesi o di due anni, per la Grecia "non è fattibile".

La Germania, dal canto suo, aspetterà il responso della troika per poi decidere su come muoversi. "Come ho già detto l’altro giorno col premier Antonis Samaras, ad Atene c’è ancora molto da fare", ha ripetuto ancora oggi la Merkel spiegando che, d'ora in poi, "ogni giorno conta perché Atene incrementi davvero gli sforzi e realizzi ciò che è stato promesso". Ad ogni modo, la cancelliera tedesca resta convinta del fatto che Samars "si stia sforzando molto seriamente" per salvare la Grecia.

"C’è molto in gioco quando parliamo della Grecia", ha comunque sottolineato la Merkel invitando a ponderare le parole, dopo che alcuni esponenti dei partiti di coalizione, come il segretario generale della Csu Alexander Dobrindt, hanno speculato ancora sull’uscita di Atene dall’euro.

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