Sweetguest accelera e prepara un piano per essere in tutta Italia

La società milanese affianca i proprietari per far rendere di più le case con Airbnb

Sweetguest accelera e prepara un piano per essere in tutta Italia

Parterre d'eccezione per Sweetguest, app attiva nei servizi di gestione degli affitti brevi per Airbnb che riunisce nel suo capitale le grandi famiglie dell'imprenditoria milanese e lombarda. «Smart money» come la definisce Edoardo Grattirola, co-fondatore della società. Stretto riserbo tuttavia sui nomi, sedici in tutto, che tra il primo e secondo round della start up (rispettivamente di un milione e di 1,5 milioni) sono entrati nel capitale. Il controllo di Sweetguest rimane comunque saldamente in mano ai due soci fondatori operativi: lo stesso Grattirola e Rocco Lomazzi.

Nata due anni fa sull'onda lunga di Expo, Sweetguest si propone di fare le veci del proprietario negli affitti proposti sulla piattaforma di Airbnb. «Ci siamo subito distinti - prosegue Grattirola - per la piattaforma tecnologica di proprietà («Booking Booster» è il software che ottimizza il posizionamento e la redditività degli annunci ndr) e per la forte specializzazione su Airbnb».

Queste due caratteristiche hanno portato Sweetguest a divenire il primo partner italiano «Professional Co-Host», titolo riconosciuto alle aziende che hanno ottenuto i migliori risultati nello svolgimento del ruolo di «host» Airbnb per conto dei proprietari di immobili. Sweetguest aiuta i proprietari di immobili a mettere a reddito case e appartamenti nelle principali città e località turistiche italiane attraverso la gestione della proprietà solo online (con commissioni al 10%) o completa (con commissioni al 20%) che comprende le pulizie, il servizio lavanderia, lo shooting fotografico degli spazi, gli adempimenti burocratici e le relazioni con le istituzioni oltre a check-in e check-out.

Non solo. Sweetguest si occupa anche di consulenza nella manutenzione e ristrutturazione della proprietà ai fini di una sua migliore valorizzazione dell'immobile su Airbnb. «Cerchiamo immobili di qualità nelle principali destinazioni sul territorio e proponiamo al proprietario contratti a tre mesi rinnovabili. L'host ha, comunque, modo di bloccare le date che dovessero servirgli per l'utilizzo personale della casa», spiega Grattirola.

I risultati non mancano. In due anni la start up ha aperto 4 sedi (Milano, Firenze, Roma, Venezia), conta su 40 dipendenti e 50 collaboratori, ha gestito 44mila clienti e si è occupata di 550 immobili con un tasso di occupazione medio all'85 per cento.

Quanto ai numeri il giro d'affari è passato dai 200mila euro circa del 2016 al milione dello scorso anno. «E quest'anno puntiamo a un fatturato di 2,5 milioni» conclude Grattirola che, per il futuro, vuole espandersi prima di tutto sul territorio nazionale e, in un secondo momento, anche oltre confine.

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