Telecom, il Brasile frena Pesa lo stop di Anatel

Telecom, il Brasile frena Pesa lo stop di Anatel

Arrivano, in buon anticipo rispetto a quelli della capogruppo Telecom Italia previsti per l'8 novembre, i conti trimestrali delle società controllate in Brasile e Argentina. In Sud America il trend, nonostante la crisi, resta comunque positivo anche se Telecom in Brasile ha dovuto far fronte a un pesante contenzioso con l'Anatel che ha fermato, per circa un mese, le vendite di nuovi abbonamenti.
«Nonostante il danno - ha spiegato Andrea Mangoni responsabile del sud America per Telecom dopo l'uscita di Luca Luciani- i nostri conti sono buoni». Nel terzo trimestre infatti l'utile si è attestato a 125,4 milioni di euro (+0,4%), su cui pesano eventi straordinari per 16 milioni, tra cui i 9 milioni di accantonamenti sulle eventuali disposizioni amministrative dell'Authority per il periodo relativo al 2007-2009.
I ricavi però sono aumentati dell'8% a 1,8 miliardi di euro. Quanto agli abbonati sono cresciuti del 17,2% a 69 milioni, rispetto allo stesso periodo del 2011. Un dato superiore al mercato di riferimento salito del 13,9%. «Il terzo trimestre è stato molto difficile - ha detto Mangoni - lo stop che ci ha imposto l'Authority brasiliana ha impattato pesantemente sulla nostra immagine e, a un livello inferiore, sui dati finanziari. Comunque abbiamo fatto alcune correzioni mettendo in atto cambiamenti importanti, a partire dalle modifiche alle procedure di controllo di gestione dei processi». Mangoni ha comunque confermato che la società si è impegnata ad aumentare la capacità della sua rete mobile del 31% a livello voce e del 136% sui dati. E dunque, dato che lo stop di Anatel era stato in realtà dato per obbligare i gestori ad effettuare maggiori investimenti sulla rete in vista dei campionati del mondo di calcio e delle Olimpiadi, dove il governo vuole fare buona figura, bisogna registrare che l'obiettivo, pur mai ufficialmente dichiarato, è stato raggiunto. Quanto a Telecom Argentina ha registrato nel terzo trimestre un utile netto di 110 milioni di euro (+2% sullo stesso periodo dell'anno scorso) e ricavi per 915 milioni (+18%).
Ora il mercato attende i conti della capogruppo. Gli analisti prevedono un calo doppio dei ricavi domestici, rispetto al secondo trimestre, che scenderanno, nel terzo, del 7,7%. Secondo la banca d'affari Nomura inoltre lo scorporo della rete in una nuova società non aiuterà più di tanto le quotazioni di Telecom. Ma per l'ad del Fondo F2i, Vito Gamberale, intervistato dal settimanale Panorama, il governo dovrebbe spingere Telecom a esercitare lo scorporo della rete. Gamberale, però, è parte in causa in quanto il suo fondo di investimento possiede Metroweb, ossia la rete in fibra ottica che serve Fastweb e uno scorporo della rete di Telecom sarebbe molto utile alla sua società.


Intanto ieri è stata perfezionata la cessione del portale Matrix a Libero, società che fa capo a Naguib Sawiris, ex proprietario di Wind. Telecom ha fatto sapere che l'operazione impatterà positivamente sul debito per 88 milioni di euro.

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