Sarà l'anno della tv via Internet per Telecom Italia. L'ex monopolista sta cercando la strategia giusta per lanciare il servizio a banda ultralarga. Ossia la fibra ottica, realizzata con la tecnologia che non a tutti porta la fibra direttamente in casa, ma che dovrebbe comunque far aumentare, secondo gli analisti di Equita, gli investimenti del gruppo. Nel nuovo piano triennale che sarà presentato, per la prima volta a Londra il prossimo 20 febbraio, gli investimenti dovrebbero infatti passare a 5 miliardi di euro l'anno. Gli analisti prevedono un forte incremento di capex a quasi 5 miliardi annui (tra Italia e Brasile). Quanto ai conti, quelli dell'ultimo trimestre, secondo il consensus degli analisti, dovrebbero essere in linea con il periodo precedente, ossia fatturato in calo del 5% e margine lordo a -10% (-11,6% nel terzo trimestre). Per questo l'ad Marco Patuano potrebbe migliorare l'appeal della società sugli investitori con qualche annuncio a sopresa. E non si tratterebbe del Brasile, dove la fusione tra Tim e Oi sembra più complicata del previsto con Telecom. Mentre la strategia che abbraccia lo sviluppo della tv via Internet è molto in voga tra i colossi delle tlc in cerca di un rapido sviluppo delle connessioni a larga banda, tanto che At&t ha sborsato 50 miliardi di dollari per l'acquisto di DirectTv. Quanto a Telecom, dovrebbe lanciare entro aprile l'offerta in collaborazione con Sky. L'accordo è stato siglato lo scorso anno e ora il decoder per la tv via Internet sarebbe finalmente pronto. Nell'aria c'è anche un'intesa con Netflix, la tv via Internet che ha già 57 milioni di abbonati nel mondo, mentre è già realtà Tim Vision. Il rebranding di Cubovision, la proposta di film e contenuti video della stessa Telecom Italia, ha per ora «solo» 260mila abbonati. In offerta costa 5 euro al mese, pronti a diventare 10, lo stesso prezzo che dovrebbe avere Netflix. La tv Usa via Internet, che in Germania costa solo 7 euro, non ha per ora registrato in Europa il successo sperato.
In Telecom c'è anche un altro nodo da sciogliere: quello dell'azionariato. I soci Telco (Generali, Mediobanca e Intesa Sanpaolo) sono in uscita; Fossati è sceso sotto il 2% e Telefonica ha conferito l'8% circa di Telecom a Vivendi in cambio di Gvt in Brasile. Il patron Vincent Bolloré ha definito la partecipazione di lungo periodo ma ancora non si capisce se c'è interesse a restare. Si sa invece che Blackrock è salita al 6%. Telecom potrebbe diventare dunque una vera public company , ma il suo ruolo è troppo strategico per il paese.
Per questo che il governo sta cercando di ritagliarsi un ruolo, nella rete in fibra ottica, tramite Cdp. Lo sviluppo della tv via Internet favorirà anche quello della rete a banda ultralarga, un asset necessario per uscire dalla crisi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.