«Telecom continuerà a generare cassa e a ridurre il debito», ha dichiarato ieri l'ad Marco Patuano, che ha indicato in 22 miliardi l'area di sostenibilità raggiungibile in tre anni (28 miliardi a fine 2012, 27 miliardi l'obiettivo 2013). Scendere sotto quella soglia, ha spiegato l'ad, «costerebbe troppo». Per il maggiore operatore italiano di tlc non sono tempi facili, e parlare all'incontro organizzato dai piccoli azionisti di Asati presieduta da Franco Lombardi è, per i vertici della società telefonica, un dovere. Ai piccoli azionisti il presidente Franco Bernabè ha ribadito la sua ferma volontà a resistere. Insomma a non lasciare Telecom nonostante le pressioni dei soci Telco su alcune vicende importanti, come la cessione de La7, che Banca Intesa e Mediobanca non volevano nella mani di Urbano Cairo. E vuole opporsi anche alla vendita degli asset brasiliani come vorrebbe il mercato. Il presidente ha anche ribadito che «non sono previste» operazioni sul capitale. L'ad Patuano ha escluso una situazione di stress finanziario. «Telecom ha in cassa 8 miliardi, per cui ha risorse da qui a tre anni per i programmi sulle scadenze di finanziamento. Il programma di bond ibridi dà respiro per altri 3 miliardi», ha affermato. I nodi da sciogliere sono molti, ma Bernabè non si sbilancia. «Le trattative per la rete con la Cassa depositi e prestiti sono ferme - ha osservato il presidente - perché non c'è un governo: la situazione è difficile». Telecom ha comunque «deciso di investire sul futuro del Paese nonostante l'alto livello di debito». Bernabè ha difeso la propria strategia: «Non c'è la bacchetta magica: bisogna lavorare su come ridurre il debito, i costi e realizzare investimenti». Il governo, «qualunque sia, dovrà però aiutare il settore delle tlc che è debole»: 3 e Wind, infatti, sono in «condizioni precarie». Oggi i vertici Telecom incontreranno l'Organo di vigilanza sulla parità di accesso alla sua rete. Il presidente Antonio Sassano presenterà i risultati annuali allo stesso Bernabè e ad Angelo Cardani, presidente di Agcom. Non saranno invece presenti i concorrenti di Telecom che ritengono troppo elevate le tariffe di unbundling.
Ci sarà solo Renato Soru, per Tiscali, ossia il minore tra i competitor. Ieri si è svolto anche l'incontro tra Telecom e i sindacati. Il progetto dell'azienda prevede 2.750 esuberi in due anni e la societarizzazione della divisione customer operation (call center).
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