«Sto valutando l'opzione di fare un passo indietro laddove questo possa contribuire a un ulteriore miglioramento dell'equilibrio all'interno del board e dei rapporti tra gli azionisti». Con un comunicato stampa il presidente di Tim, Fulvio Conti, ha confermato l'intenzione di dimettersi per rasserenare il clima nella compagine societaria, ipotesi che era tornata a circolare dopo i rumor della scorsa primavera relativi a un riavvicinamento tra Vivendi e il fondo Elliott.
«Ho sempre interpretato il mio ruolo di presidente come servizio all'azienda; con questo spirito e alla luce del rinnovato clima di fiducia e collaborazione all'interno del consiglio e tra gli azionisti, che sono convinto sia anche frutto del lavoro comune e del mio personale impegno, sto valutando l'opzione di fare un passo indietro laddove questo possa contribuire a un ulteriore miglioramento dell'equilibrio all'interno del board e dei rapporti tra gli azionisti», si legge nella nota. «Per un ordinato svolgimento delle attività societarie, e nel doveroso rispetto delle prerogative e delle responsabilità di ciascuno, le determinazioni rispetto a questo tema debbono essere, e se del caso saranno, discusse e assunte nelle sedi preposte e nei tempi idonei», conclude il comunicato di Conti.
Il consiglio nel quale sarà formalizzata la rinuncia all'incarico sarà molto probabilmente convocato giovedì 26 settembre. Non ha trovato conferme l'ipotesi di un interim dell'ad Luigi Gubitosi. Anche l'ad della Cdp, Fabrizio Palermo, non avrebbe ancora deciso come affrontare il dossier, essendo l'attività istituzionale rallentata dal cambio di maggioranza parlamentare.
Conti è stato eletto nella lista Elliott e, come detto, una sua possibile uscita era stata argomento di discussione per favorire l'ingresso nel cda di Cassa depositi e prestiti, azionista con il 9,9%, anche in virtù della trattativa per una eventuale fusione della rete in fibra con Open Fiber, di cui la Cassa e socio al 50%. Il fondo statunitense con il 9,8% detiene la maggioranza dei due terzi in consiglio, pur essendo Vivendi l'azionista di maggioranza relativa nell'azionariato di Tim con il 23,9%. L'addio di Conti potrebbe pertanto rappresentare un passo avanti nel percorso di dialogo tra il gruppo francese ed Elliott che potrebbe svilupparsi non solo nell'ottica della rete unica, ma anche a livello di riforma della governance e di conversione delle azioni di risparmio, altra questione rimasta sempre sullo sfondo.
L'associazione di piccoli azionisti di Tim, Asati, ha inviato una lettera ai vertici di Cdp e anche al neo ministro allo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, per chiedere un maggiore coinvolgimento di Via Goito nella governance di Telecom Italia in modo da favorire la creazione di una rete unica nel Paese con Open Fiber.
«Asati -riporta la missiva - ribadisce la necessità di una nuova e più efficacia governance imperniata su Cassa depositi e prestiti mediante il ricorso al sistema della cooptazione, così da inserire nel cda nuovi consiglieri di espressione della stessa Cdp». Tim ha chiuso in rialzo dello 0,92%.
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