Com'è cambiato in questi anni il rapporto tra il cliente e la propria banca, tra i risparmiatori e coloro che il risparmio sono chiamati a collocarlo? Credo che, finalmente, sia archiviata l'idea che il cliente sia colui cui debba essere venduto un prodotto, qualunque esso sia, un prodotto che, spesso, è più utile a rinforzare i bilanci degli istituti di credito che necessario a chi lo sottoscrive.
È arrivato, era ora, il tempo della «persona». Il risparmiatore è una persona: con la sua famiglia, con le sue virtù e difetti, con le sue competenze, spesso limitate nel settore, con la sua propensione al rischio. Come persona, il risparmiatore ha una serie di bisogni da affrontare e ai quali bisognerà dare risposte tramite una pianificazione sempre più personalizzata e che fa della relazione con i professionisti del settore un elemento imprescindibile. Sembra un passaggio banale, ma in realtà incarna una profonda trasformazione delle abitudini del passato, una trasformazione che dovrà coinvolgere prima di tutto i risparmiatori, chiamati a essere più attenti all'uso dei loro patrimoni. Non si dovrà più ragionare in termini di ricchezza fine a se stessa, ma chiedere per che cosa ci servirà quella ricchezza, o perché crearne di nuova accantonando e quindi fare scelte congrue negli strumenti da utilizzare. E sarà la consulenza finanziaria che dovrà fornire risposte adeguate a tali progetti.
Un progetto, perché sia tale, dovrà avere tre specifiche caratteristiche: 1) un obiettivo; 2) le risorse per realizzarlo; 3) un tempo entro il quale lo si vuole realizzare.
Se vogliamo costruire un palazzo o pianificare un viaggio non sarà così? Allora perché non fare lo stesso per i nostri progetti di vita finanziaria? Di questo si parlerà nel corso della trasmissione Mercati Che Fare in onda oggi alle 16.30 su TgCom24 di Mediaset.leopoldo.gasbarro@me.com
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