Adesso c'è. Al termine di un percorso non privo di ostacoli, il fondo salva-Stati Esm è arrivato ieri al traguardo in Lussemburgo. Via libera dall'Eurogruppo, ultimo sì prima della piena operatività prevista per fine mese, quando il firewall permanente avrà già a disposizione 200 miliardi di euro da prestare ai Paesi che ne faranno richiesta. La capacità di fornire ossigeno finanziario (500 miliardi di potenza di fuoco entro il 2014) è il primo atout di cui dispone il meccanismo di stabilità; l'altra funzione-chiave, fortemente voluta da Mario Draghi, è la possibilità di agire come scudo contro gli eccessi da spread. In prospettiva, poi, l'Esm potrà anche ricapitalizzare direttamente le banche. «Occorrerà un po' di tempo», ha messo le mani avanti il presidente del fondo, Klaus Regling, facendo notare come non sia ancora attiva la norma che consentirà all'Esm di assicurare una parte delle possibili perdite sulle sottoscrizioni di bond.
Seppur monco di un'importante funzione, il fondo ha però subito incassato una tripla A, con outlook stabile, da Fitch, e una tripla A, con outlook però negativo, da Moody's. Un'eccellenza finanziaria da sfruttare in vista dei futuri collocamenti di titoli, il primo dei quali è in agenda per il prossimo gennaio. L'asta sarà preceduta in novembre da un road show curato da Deutsche Bank, Rbs e Société Générale. E anche a sentire i leader europei, l'Esm sembra abbastanza robusto per integrarsi con le altre misure contro la crisi. Ne è convinto Vittorio Grilli, ministro dell'Economia, secondo il quale l'avvio dell'Esm «è una tappa fondamentale verso la costruzione di un'Europa più solida». Un'Europa di cui l'Italia vuol far parte senza chiedere aiuti, ritenuti «non necessari» visti gli «ottimi progressi» compiuti. Restano però i problemi legati alla recessione: consumi a picco, minor gettito fiscale e disoccupazione al 12,5% in base ai calcoli della Bce che includono gli scoraggiati, cioè coloro che rinunciano a cercare un lavoro. «Faremo di tutto per evitare un aumento dell'Iva», ha assicurato il ministro. C'è però da affrontare il buco da oltre mezzo miliardo causato dalla sentenza del Consiglio di Stato che blocca l'applicazione dell'Imu agli enti non commerciali, quindi alla Chiesa. «L'obiettivo non cambia - ha detto Grilli - : troveremo la soluzione tecnica appropriata per assoggettare all'Imu» chi deve pagare.
Ben altri sono i problemi di Grecia e Spagna. L'ultimo avvertimento ad Atene è arrivato ieri sera dal presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker: la Grecia ha 10 giorni di tempo, fino al 18 ottobre, giorno del prossimo summit Ue, «al più tardi», per dimostrare la sua determinazione sulle riforme promesse in cambio degli aiuti internazionali. Il governo Samaras ha fatto sapere di avere fondi solo fino a fine novembre, ed è dunque in un clima teso che oggi la Cancelliera tedesca, Angela Merkel, arriverà in una capitale ellenica blindatissima. Anche la Spagna (mentre il Portogallo ha ricevuto dall'Eurogruppo l'atteso via libera per 4,3 miliardi di aiuti), appare sempre più in bilico: riceverà dall'Esm i soldi per ricapitalizzare le banche ma non sarà un finanziamento diretto. La Germania continua a ribadire che Madrid non necessita di aiuti aggiuntivi, mentre il governo Rajoy insiste nel temporeggiare.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.