Unicredit accelera sulla holding

Utili a 4,3 miliardi. E dalle cessioni incasso di 8 miliardi

Unicredit accelera sulla holding

Il collocamento accelerato sul mercato dell'8,4% di Mediobanca va «considerata come parte della strategia di disinvestimento», ha detto ieri l'ad di Unicredit Jean Pierre Mustier (in foto), durante la conferenza telefonica sui conti. Ovvero l'ultima di una lunga serie di dismissioni che hanno ristretto il perimetro del gruppo: dal suo arrivo, sono finiti sul mercato il 32,8% della polacca Pekao per 2,4 miliardi, l'asset manager Pioneer per 3,5 miliardi e l'impianto eolico Ocean Breeze in Germania (minusvalenza di 178 milioni). Più Fineco: a maggio ha venduto il 17% incassando oltre un miliardo con una plusvalenza di 500 milioni. A luglio Unicredit ha poi ceduto il residuo 18,3% della banca multicanale per 1,1 miliardi. Inoltre, da qualche mese è stato messo in vendita un pacchetto di immobili, a partire dalle filiali ormai non più utilizzate, per un valore complessivo di un miliardo. In tutto più o meno 8 miliardi, cui aggiungere l'incasso della vendita della collezione di opere d'arte di Unicredit, affidata a Christie's.

Il prossimo passo potrebbe essere la cessione della turca Yapi Kredi. Intanto, ad essere stati venduti sono anche i crediti deteriorati con una profonda pulizia di bilancio: dal lancio del piano Transform 2019, le sofferenze di gruppo sono scese di quasi 50 miliardi con l'obiettivo di chiudere il 2019 sotto i 10 miliardi. Questa intensa attività di «smaltimento» serve solo a rafforzare il «cuscinetto» patrimoniale o è il prodromo di una fusione paneuropea? «Le fusioni si fanno non perché le vuole il regolatore ma perché c'è una logica finanziaria. E ora la logica non c'è», ha precisato l'ad di Unicredit che ha annunciato un piano per creare una holding internazionale con base in Italia che non sarà quotata.

Il mercato attende il nuovo piano «Team 23» che sarà presentato il 3 dicembre a Londra. All'appuntamento il banchiere francese si presenterà con un utile di 4,3 miliardi (+8,2%) nei nove mesi e di 1,1 miliardi nel trimestre (+25,7%) battendo il consenso degli analisti.

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