Economia

Unicredit, Mustier va dritto "Nozze? Non è la panacea"

L'ad: "Se c'è l'ok della Bce, capitale in eccesso per cedole e buyback. Sui deteriorati Enria fa bene"

Unicredit, Mustier va dritto "Nozze? Non è la panacea"

«L'M&A non è una panacea. Siamo stati molto chiari: no M&A, preferiamo trasformare piuttosto che integrare e usare il capitale in eccesso per il riacquisto di azioni proprie, quando la Bce consentirà nuovamente distribuzioni di capitale agli azionisti». L'ad di UniCredit, Jean Pierre Mustier, intervenendo alla conference online Banking horizon Europe 2020 di S&P, ha ribadito le linee programmatiche del piano Transform 2023 dal quale non intende deviare: niente fusioni o acquisizioni ma valorizzazione del gruppo tramite distribuzione di risorse ai soci (quando sarà possibile). Mustier ha ritenuto di dover smentire in prima persona i rumor che hanno visto coinvolto l'istituto di Piazza Gae Aulenti come prossimo protagonista del risiko bancario, associandolo prima a Banco Bpm e poi a Mps dalla quale, prima o poi, il Tesoro dovrà uscire.

Le operazioni straordinarie, ha voluto sottolineare il top banker, non rappresentano la soluzioni ai problemi post-Covid, ossia redditività in calo e aumento dei crediti deteriorati. Proprio riguardo agli Npl, interloquendo con il capo della Vigilanza Bce, Andrea Enria, Mustier ha mostrato di apprezzare la ratio delle regole Ue. Bisogna fare come quando si va dal dentista per un dente dolorante, «hai dolore ma poi hai fatto e vai avanti», ha specificato spezzando quel fronte favorevole alla riforma del calendar provisioning, guidato dall'ad Mediobanca e sponsorizzato dall'Abi.

Non a caso ieri in audizione al Senato il direttore generale dell'associazione bancaria, Giovanni Sabatini, ha auspicato una proroga delle moratorie «fino a giugno» per evitare «l'effetto scalino», cioè un aumento improvviso degli Npl al venir meno della flessibilità.

Con le sue parole Mustier ha praticamente «smontato» le elucubrazioni degli analisti secondo cui, con una dote appropriata con cui pagare i costi di integrazione e sterilizzare i rischi legali, Unicredit potrebbe replicare con Mps l'operazione compiuta nel 2017 da Intesa Sanpaolo con le ex Popolari venete. Escluso, analogamente, l'asse con Banco Bpm. Ieri la banca guidata dall'ad Giuseppe Castagna ha smentito informalmente le indiscrezioni circa un incontro con il ceo del Crédit Agricole, Philippe Brassac, definendole «prive di fondamento».

Piazza Affari ha creduto alle parole di Mustier (-1,23% per Unicredit), ma non perde le speranze in una mossa di Banco Bpm (+4,15%).

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