Le utility locali valgono 14 miliardi

In calo i ricavi. Milano prima con partecipate per 2,3 miliardi

Le utility locali valgono 14 miliardi

Il portafoglio delle partecipate degli enti locali «vale» quasi 14 miliardi, di cui 5,2 in valore di Borsa. La somma emerge dal rapporto sul settore presentato ieri dall'area studi di Mediobanca secondo cui nel 2017 le stesse società hanno distribuito dividendi per 444 milioni: 304 milioni ai comuni, 117 milioni alle regioni e 23 milioni alle province.

L'indagine, inoltre, incorona Milano come città regina tra le principali amministrazioni italiane grazie tra gli altri al 25% di A2A, al 55% in Sea e al 100% di Atm - con un pacchetto di partecipate da 2,3 miliardi, seguito da Roma (1,5 miliardi), Brescia (1,24 miliardi) e Torino (1 miliardi) mentre tra le Regioni primeggia la Valle d'Aosta (943 milioni) con il controllo del colosso idroelettrico Cva.

Quanto ai conti, le principali partecipate hanno registrato ricavi aggregati pari a 32,2 miliardi, in calo del 13,5% sul 2012, a causa principalmente del settore dell'energia elettrica e gas (-28,5%) ma anche utili complessivi per 5 miliardi di euro nello stesso periodo. Nel quinquennio, il mol delle 82 società prese in esame è comunque cresciuto del 18,5% a 6,26 miliardi mentre il risultato netto complessivo si è portato da 909 milioni a 1,42 miliardi. I maggiori utili realizzati nei cinque anni arrivano da Hera (836 milioni), Acea (819 milioni), Iren (611 milioni) e A2A (582 milioni). Le maggiori perdite, invece, dalla romana Atac (806 milioni) e dalla milanese Asam (-162 milioni). Il trasporto pubblico locale, invece, in cinque anni, ha cumulato perdite per 729 milioni e ricevuto risorse dalle casse pubbliche per circa 16,3 miliardi.

Le utility locali hanno, però, reso meno del comparto industriale in Borsa.

Paragonando il total return di un paniere Mediobanca di aziende industriali quotate con le partecipate presenti in Piazza Affari (A2A, Acea, Acsm-Agam, Fnm, Hera e Iren) allo scorso 25 giugno queste ultime avevano reso il 17% in meno. Infine solo tre hanno un bilancio positivo, a livello di quotazioni di Borsa, dall'Ipo: Hera (+113,9%), Acea (+43,3%) e Acsm-Agam (+26,8%).

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