Della Valle punta su Cairo e Rcs esplode in Borsa +11%

Il fondatore della Tod's investe altri 1,5 milioni per salire al 7,6%. Occhi puntati sulle mosse di Mediobanca

Cinzia Meoni

Diego Della Valle scommette sul piano di rilancio di Rcs firmato Urbano Cairo e, dopo le prime aperture registrate nei mesi scorsi, investe una fiche da un milione e mezzo sul titolo (pari a 0,9572 euro per azione) proprio all'indomani del primo bilancio in utile dal 2010 registrato dall'editore del Corriere della Sera, salendo così al 7,6% della Rizzoli. L'investimento dell'imprenditore marchigiano ha messo il turbo al titolo Rcs che ha chiuso la seduta in Borsa con un rally dell'11,5% a 1,2 euro, sui massimi da giugno 2015.

La scorsa estate Piazza Affari si era infiammata sullo scontro, a colpi di Opa, per la conquista di Rcs che vedeva contrapposti da lato un Urbano Cairo (oggi al 59,9% del gruppo) sostenuto da Intesa Sanpaolo, e dall'altro una pattuglia di azionisti storici della società editrice capitanati da Andrea Bonomi tra cui, oltre a Della Valle, anche Mediobanca (9,93% del capitale), Finsoe (4,6%) e Pirelli/ChemChina (4,4%). Di recente tuttavia Della Valle, pur essendo uscito sconfitto dalla battaglia, ha lanciato segnali di collaborazione con Cairo su Rcs. E i dati di bilancio 2016 pubblicati proprio in questi ultimi giorni potrebbero aver convinto il fondatore di Tod's a passare dalle parole ai fatti, concretizzando così l'appoggio al nuovo corso di Rcs.

Pochi giorni fa infatti l'editore ha annunciato di aver chiuso il 2016 con un utile netto di 3,5 milioni di euro rispetto alla perdita di 175,7 milioni dell'esercizio precedente. Sostanzialmente stabili i ricavi (968,3 milioni dagli 1,03 miliardi del 2015), mentre il margine operativo lordo si è attestato a 89,8 milioni (dai 16,4 milioni dell'esercizio precedente) e il debito è sceso a 366 milioni dai 486 di fine 2015, un livello che, secondo le stime del piano precedente, sarebbe stato raggiunto solo nel 2017. Non solo. Cairo ha già fissato per il 2017 un obiettivo di margine operativo lordo a 140 milioni che anticipa di un anno gli obiettivi del vecchio piano firmato da Laura Cioli, ad di Rcs fino allo scorso 3 agosto. Quando, vinta la battaglia a colpi di Opa, il proprietario di La7 ha appunto preso il controllo del gruppo di Via Solferino, assumendone le cariche di presidente e amministratore delegato. In questi mesi, Cairo ha rafforzato le azioni di contenimento dei costi (soprattutto per quelli riguardanti le forniture e le consulenze) e ha promosso la ricerca di efficienze.

E i primi frutti si sono visti, tanto da spingere ex avversari come Della Valle a dare un segnale di fiducia alla nuova gestione. Il prossimo punto interrogativo riguarda Mediobanca che più volte, in passato, ha ribadito la propria intenzione di uscire da Via Solferino ad almeno 1,2 euro per azione, ovvero il prezzo di chiusura di ieri di Rcs.

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