Dopo l'ennesimo Eurogruppo finito con un buco nell'acqua - se ne riparla sabato - continuano le accuse della Grecia ai creditori. "Qualcuno non vuole l'accordo", aveva insinuato Alexis Tsipras qualche giorno fa.
Oggi il premier greco ha incontrato Angela Merkel e François Hollande a Bruxelles ed è tornato all'attacco: "I principi fondanti dell’Unione europea sono democrazia, eguaglianza, solidarietà e mutuo rispetto. Non si basano invece sul ricatto e gli ultimatum. Nessuno ha il diritto di mettere in pericolo questi principi"
Anche Yanis Varoufakis punta il dito contro la Troika. Il ministro delle finanze greco ha infatti detto a una radio irlandese che dai creditori arrivano "strane richieste" che Atene non accetterà mai. "Abbiamo fatto i salti mortali per accogliere le strane richieste dei creditori", ha detto, ribadendo che l’impegno di Atene a restare nell’euro "è assoluto".
Poi il ministro greco del lavoro, Panos Skurletis, ha minacciato di non restituire al Fondo monetario internazionale il prestito da 1,6 miliardi di euro da pagare entro martedì. "È molto probabile che non riusciremo", ha detto alla tv privata greca Mega, sostenendo di non credere alla possibilità di raggiungere un accordo.
"La Grece accetti la generosa offerta delle istituzioni", ha detto però la cancelliera tedesca Angela Merkel, "Abbiamo fatto concessioni alla Grecia ora tocca a loro fare la stessa cosa. Non è in programma nessun vertice dei leader europei dopo l’Eurogruppo di sabato". "Non c'è alcun ultimatum", aggiunge il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Junker, "È antieuropeo dare al popolo greco l'impressione che dall'Ue arrivi un ultimatum".
Un avvertimento arriva anche
dall'agenzia di rating Fitch, che ha assegnato alla Grecia un rating "CCC" "a testimoniare che il default è una possibilità concreta così come è realmente possibile il fallimento del sistema bancario ellenico"
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