«El Ciccio» Tavano, primo allenamento in giallorosso

Flop spagnolo non significa bocciatura. Ne sa qualcosa «El Ciccio» Francesco Tavano, attaccante di belle speranze in fuga da Valencia e dal suo allenatore che approda nientemeno che alla Roma di Spalletti. Niente male per uno dei tanti malridotti reduci della Liga, sabbie mobili per i giocatori italiani. E pensare che si tratta di un giocatore che nell’ultimo anno ad Empoli aveva stupito per l’alta percentuale di palle trasformate in gol. Il fatto è che in Spagna il calcio è tecnica, giocata, fantasia mentre qui è altro, soprattutto rigore tattico. Per questo, quando il centrocampista Doni approdò al Maiorca, venne retrocesso a terzino dopo che l’allenatore lo aveva visto palleggiare. Mondi lontani ci separano, insomma. L’accordo tra Valencia e Roma è stato perfezionato ieri mattina. Si tratta di un acquisizione a titolo temporaneo per un corrispettivo di 580.000 euro da pagarsi in tre rate. Come da prassi, la Roma si è riservata il diritto di opzione per l’acquisizione a titolo definitivo del giocatore. Alle 15 Tavano ha fatto il suo ingresso in campo con i nuovi compagni vestito di tutto punto con i colori della Roma per svolgere la seduta di allenamento. Inizia così la sua avventura, o per meglio dire la sua rivincita italiana.
Titolare una sola volta sui 26 incontri giocati sin’ora dal Valencia, curiosamente proprio contro la Roma, in quello che sarà il suo nuovo stadio. Una gara che al Valencia non interessava ma che impedirà a Tavano di giocare con la Roma in Champions League. Per il resto altre 5 presenze, spezzoni tra i 13 e i 71 minuti, quest’ultimo in Coppa contro una squadra di Serie C, nel ritorno, perché all’andata gli fu preferito il canterano Aaron. Quando entrò, in quella partita contro il Portuense (altra coincidenza dal sapore romano), il Mestalla lo accolse con un’ovazione. Anche perché erano stati i tifosi a invocare il suo nome, fischiando il tecnico e convincendolo a mandare in campo El Ciccio.
La Roma trova un tesoro, solamente da lucidare un po. Sei mesi senza giocare sono tanti ma la gioia di tornare in Italia, e in una squadra tanto importante, potranno fare miracoli: «Mi fa un gran piacere che dopo tutto quello che ho passato si parli ancora di me - ha detto Tavano.

Vuol dire che quanto ho fatto di buono non è stato dimenticato». No, Spalletti non lo ha dimenticato. È iniziato il conto alla rovescia per cominciare a dimenticare il passaggio a vuoto valenciano. E ricominciare a correre.

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