Paolo Giovanelli
da Milano
Nel giorno in cui lamministratore delegato dellEnel, Paolo Scaroni, annuncia da Londra che i consumi di gas stanno continuando a scendere, è dalla Borsa elettrica che arrivano le cattive notizie: la settimana scorsa, infatti, il prezzo medio di acquisto dellenergia ha toccato un nuovo massimo assoluto a 81,94 euro per megawattora. Rispetto alla settimana precedente laumento è di 2,07 euro (più 2,6%). Ma il dato è impressionante se viene paragonato con quello della corrispondente settimana del 2005: lincremento è stato del 39,4 per cento.
Sono cifre che vanno comunque prese allinterno del panorama europeo: e qui si vede che, se è vero che laccelerazione dei prezzi italiani è stata forte, le quotazioni dellelettricità in Europa hanno avuto unimpennata ancora maggiore sui 12 mesi: al punto che nelle settimane scorse diventava più redditizio vendere lenergia sui mercati tedesco e francese (che un anno fa avevano prezzi dellelettricità ben più bassi), che su quello italiano. E questo, a sua volta, ha spinto ancora più in alto i prezzi nel nostro Paese. Nel frattempo, però, si sta lentamente normalizzando (ma forse è una parola troppo forte) la situazione del gas: rispetto ai 385 milioni di metri cubi consumati lunedì di settimana scorsa, questo lunedì la cifra è scesa a 364: «Venti milioni di metri cubi di gas in meno rispetto a lunedì scorso - ha sottolineato Scaroni - bisogna confrontare i dati con lo stesso giorno della settimana. Le misure prese dal governo cominciano a incidere. Non siamo fuori dalle preoccupazioni - ha aggiunto - ma se non ci saranno ulteriori problemi potremo superare questo momento complesso». Poi, riferendosi agli eventuali tagli alle forniture, ha aggiunto: «Naturalmente le famiglie vengono e verranno tutelate, anche in casi catastrofici. Parliamo semmai delle industrie».
Intanto, anche ieri Gazprom ha annunciato una riduzione delle forniture di gas russo, ma del 12,2%, anziché del 16% come lunedì. Insomma, un po meno tagli e un po meno consumi, ma questo non ha impedito il ricorso alle riserve strategiche: i prelievi (che secondo alcune voci sarebbero iniziati in maniera non ufficiale già a partire da domenica, sia pure per un piccolissimo quantitativo) dovrebbero superare i 100 milioni di metri cubi al giorno. Gli esperti, come già riportato ieri, ritengono che si dovrà continuare a ricorrere alle scorte fino alla fine del freddo: salvo eccezionali ondate di gelo, quindi, i prelievi potranno continuare in tutta sicurezza. Le riserve strategiche ammontano a 5,1 miliardi di metri cubi di gas, si prevede che ne verranno consumati circa 2 miliardi o poco di più.
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