Il gioco dei ricorsi entra nel vivo e le prossime 72 ore potrebbero essere decisive. Tra oggi e lunedì, la lista «Per la Lombardia» del governatore Roberto Formigoni potrebbe tornare in corsa. Oppure, vedersi nuovamente bocciata. La patata bollente da oggi passa nelle mani dei giudici della quarta sezione del Tar. E a dare un’interpretazione del procedimento elettorale, come ha spiegato il ministro dell’Interno Roberto Maroni, è arrivato serata un decreto del Consiglio dei ministri firmato in tarda serata dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano : «Non è una modifica della legge elettorale- ha precisato Maroni- ma solo una interpretazione autentica di alcune disposizioni. Abbiamo ritenuto di dover dare, come prevede la Costituzione, una interpretazione della normativa sulla presentazione delle firme per consentire ai giudici del Tar di applicare la legge in modo corretto, secondo l’interpretazione che il legislatore dà della stessa legge». «Penso che domani ( oggi per chi legge ndr)- ha continuato il ministro- se non ci sono obiezioni particolari, il testo sarà pubblicato in gazzetta ufficiale, dopodiché il Tar di Lazio e Lombardia potranno decidere serenamente sulla base di interpretazioni autentiche delle norme».
Un collegio di tre magistrati avrà il compito delicato di sciogliere il rompicapo elettorale. Col rischio che, qualunque decisione venga presa, ci sia ancora da fare i conti con il Consiglio di Stato. Se, infatti, dovesse essere confermata l’esclusione del Pdl, il centrodestra si rivolgerà al secondo grado della giustizia amministrativa. In caso contrario, potrebbero farlo quanti - Radicali in testa - hanno sollevato la questione delle irregolarità nell’autenticazione delle firme portate a supporto del listino di Formigoni. A 22 giorni soltanto dall’inizio delle consultazioni.
Primo, dunque, fare in fretta. E in via Corridoni lo sanno bene. Per questo, già questa mattina alle 9.30 si terrà la camera di consiglio straordinaria fissata dal giudice Adriano Leo, presidente della quarta sezione del tribunale amministrativo, per discutere - alla presenza dei delegati della lista Bonino-Pannella e Rifondazione comunista, che si sono costituiti in giudizio - la richiesta di sospendere la decisione della Corte d’Appello avanzata dai legali della coalizione di centrodestra e di Formigoni, che hanno presentato due ricorsi distinti. Verosimilmente, la decisione potrebbe arrivare nel giro di poche ore. Se i giudici si pronunceranno in favore del listino escluso, Formigoni e gli altri quindici candidati torneranno in corsa. Ma sempre sub iudice. Perché soltanto da lunedì inizierà la discussione di merito. E solo al termine di quest’ultima - sui cui tempi non ci sono certezze, ma che potrebbe anche risolversi in giornata - si conosceranno i destini del Pdl. Un’indicazione arriva dalla Corte d’Appello, che ieri ha rinviato proprio a lunedì il sorteggio per definire la posizione delle varie liste sulle schede elettorali e sui manifesti, inizialmente previsto per ieri. A rischiarare le acque torbide di questa palude pre-elettorale, almeno in parte, è arrivata ieri la mossa della Procura.
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