Endesa, via all’Opa Enel nasce il terzo gruppo dell’energia in Europa

L’offerta si chiuderà il primo ottobre Il prezzo: 40,16 euro per azione La nuova società sarà presente in 19 paesi con 60 milioni di clienti

da Milano

Pronti, via: l’Opa di Enel e Acciona su Endesa è partita ieri e si concluderà il prossimo 1° ottobre. Prezzo offerto: 40,16 euro per azione, che dà a Endesa un valore di circa 42,5 miliardi di euro. Nascerà così uno dei più importanti gruppi elettrici europei (e mondiali), dopo la tedesca E.On e la francese Edf. A livello di potenza installata, Enel-Endesa sarà invece il secondo produttore, con centrali per 90mila megawatt, presente in 19 paesi (soprattutto Europa e Amerca Latina, ma anche Nord America) con 60 milioni di clienti. Endesa porterà in dote anche le sue centrali nucleari a tecnologia occidentale, mentre l’Enel dispone di quelle slovacche a tecnologia russa. Se l’accordo con Edf andrà finalmente in porto Enel si troverà ad avere in mano tre tecnologie: quelle tradizionali occidentale e russa e quella francese di nuova generazione.
Dal 26 marzo scorso, quando l’ad Enel, Fulvio Conti, e il presidente di Acciona, Josè Manuel Entrecanales, hanno annunciato l’accordo per la scalata al gruppo elettrico spagnolo, sono andate a posto tutte le tessere del puzzle che hanno permesso alle due società alleate di lanciare l’Opa. Comprese quelle che davano il diritto a salire nel capitale di Endesa in cui hanno detto la loro prima il governo spagnolo e poi la Commissione per l’energia: solo venerdì scorso Madrid ha dato il via libera a salire oltre il 25%. Adesso restano ancora alcuni passaggi importanti: il primo, previsto intorno al 3 agosto, con la riunione del cda di Endesa che dovrà accettare (o rifiutare, ma è molto improbabile) l’Opa di Enel-Acciona e soprattutto convocare l’assemblea straordinaria (prevista per il 25 settembre) in cui gli azionisti elimineranno il tetto del 10% al diritto di voto, come pure le restrizioni alla nomina di consiglieri di gruppi concorrenti (come viene considerata l’Enel).
L’Opa story. Ma c’è anche un’altra carrellata che dà ancora meglio il senso della battaglia per la conquista di Endesa. Inizia il 5 settembre 2005, con il lancio dell’Opa di Gas Natural a 21,5 euro. Il 21 febbraio 2006 arriva l’Opa di E.On a 27,5 euro. Il 25 settembre 2006 Acciona annuncia di aver rastrellato il 10% del capitale di Endesa e di essere intenzionata salire al 24,9 per cento. Il giorno dopo, 26 settembre, E.On reagisce con un rilancio a 35 euro. Si arriva al 17 febbraio 2007, quando Enel annuncia di aver acquistato il 10% di Endesa a 39 euro. Il 26 marzo Conti ed Entrecanales annunciano l’accordo per lanciare l’Opa. Poi, agli inizi di aprile è arrivato l’accordo con E.On che ha disinnescato una possibile battaglia e che ha dato ai tedeschi non solo tutti gli impianti non spagnoli di Endesa, ma anche il controllo dell’iberica Viesgo (che oggi fa capo a Enel) e il diritto di acquistare una quota di energia nucleare prodotta da Endesa da rivendere sul mercato locale. Enel ha quindi vinto la sua battaglia, conquistando il primo gruppo elettrico di un mercato importante e in forte sviluppo, ma E.On ha portato a casa una contropartita non indifferente.
Endesa Italia. E a proposito degli asset non spagnoli, ieri l’agenzia Radiocor sosteneva che la trattativa per la spartizione di Endesa Italia tra E.

On e Asm Brescia sarebbe alle battute finali. I nodi della trattativa sarebbero sempre gli stessi: la centrale di Terni e gli impianti eolici, ma si sarebbe sulla via buona per un accordo. Non è chiaro invece che fine faranno gli impianti in Sardegna.

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