Enel: Opa su Suez o alleanza in Spagna

Possibile un asse con i catalani per contrastare l’attacco tedesco

Paolo Giovanelli

da Milano

L’Opa di E.On su Endesa riapre i giochi dell’energia in Europa e costringe Enel ad accelerare i suoi progetti. La partita cambia e l’ad Fulvio Conti cambia a sua volta strategia: l’interesse per Electrabel, anticipato ieri dal Giornale e confermato da un portavoce della società, rimane, più forte che mai. E se Suez dovesse puntare i piedi si apre lo scenario di un’Opa sulla finanziaria stessa. Conti ha sul tavolo un’ulteriore via d’uscita: Enel valuta la possibilità di allearsi con Gas Natural per contrastare l’Opa lanciata dai tedeschi di E.On su Endesa. E poi, naturalmente, poter mettere un piede in Spagna, come Conti ha detto più volte di voler fare. Di colpo i giochi si sono riaperti, e non solo in Spagna e Belgio, ma a cascata anche in Polonia: Varsavia, che aveva assegnato una gara ad Endesa, adesso con l’Opa E.On fa marcia indietro. Ed Enel potrebbbe ritornare in gara. Come potrebbe tornare in gara in Bulgaria, dove i russi potrebbero uscire di scena.
Ma è naturalmente Suez il nodo della questione: il dossier, secondo quanto riporta l’agenzia Reuters, era stato presentato all’Enel da Goldman Sachs e Mediobanca. La società francese capitalizza in Borsa 37,8 miliardi di euro. Tanti, forse tantissimi, almeno alla prima occhiata. Ma il grosso dell’attività di Suez è nei servizi ambientali, che non interessano a Enel, ma potrebbero far gola ad altri. Così ci sono due strade: lanciare l’Opa da soli (e Suez è praticamente una public company) e poi rivendere gli asset che non interessano, oppure trovare un alleato interessato a tutta la parte non-elettrica. Senza contare che i francesi, che non hanno il loro core business nell’elettricità, potrebbero essere spinti a rinunciare ad Electrabel in cambio di una rinuncia all’Opa.
E la Spagna? Lì Gas Natural sta oggettivamente facendo fatica a fronteggiare l’offensiva tedesca, anche perchè la sua Opa è ben più bassa di quella di E.On. In questo caso però Enel potrebbe intervenire a fianco dei catalani, offrendo il suo appoggio finanziario. Che potrebbe costare anche caro: già ieri la quotazione del titolo Endesa ha superato l’offerta di E.On. Ma potrebbe costare caro anche ai tedeschi, che potrebbero essere costretti a rilanciare. Poi, se la partita si chiudesse con il Successo dell’accoppiata Gas Natural-Enel, Conti potrebbe passare all’incasso con i 4.300 Mw di centrali che dovranno essere messi sul mercato. In questo caso non sarebbe più una vendita, ma una spartizione di Endesa.

E Enel rimarrebbe in pieno nel risiko europeo dell’energia.
Per ora le strade sono entrambe percorribili, pur di non perdere il treno del consolidamento dell’energia che in Europa ha assunto una velocità imprevista.

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