Energia e patrimonio minerario: royalty irrisorie e regole antiche

C'è anche il capitolo delle concessioni minerarie e del gas. È un settore del demanio dove abbondano procedure di affidamento non trasparenti, come sotttolineato dall’economista Marco D'Alberti. Nel Comune di San Mauro Torinese, per esempio, recentemente una società francese s'è aggiudicata una concessione per la distribuzione del gas, offrendo il 33% dei ricavi contro il 3% corrisposto in precedenza. E laddove le competenze per determinare i canoni sono regionali, a eccezione delle royalties sulla produzione di idrocarburi, i criteri statali sono affidati a norme che risalgono addirittura a un regio decreto del 1927 e risultano comunque insoddisfacenti, perché commisurati soltanto alla superficie oggetto della concessione.
In particolare, nel settore minerario, risulta assente qualunque valutazione relativa alla redditività dell’attività imprenditoriale svolta dal concessionario. Mentre le concessioni comunali di distribuzione del gas presentano canoni spesso irrisori.

I contratti concessori relativi alla distribuzione di energia nelle città metropolitane, dopo aver stabilito tariffe alquanto simboliche tentano di compensare stabilendo - in alcuni casi - che il concessionario pianti alberi o costruisca fontane nelle periferie.

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