Paolo Giovanelli
da Milano
Compromesso su Snam Rete Gas, mentre l’Eni migliora i conti nei nove mesi in presenza di una sostanziale stabilità della sua produzione petrolifera. E intanto si sta lentamente chiarendo il possibile scenario dell’accordo Eni-Gazprom.
Ma cominciamo da Snam Rete Gas: la grossa novità viene dal sostanziale compromesso raggiunto ieri tra sostenitori di una discesa dell’Eni nel capitale della controllata, e chi voleva rinviare l’operazione al 2010, anziché nel 2008, come previsto attualmente. Un emendamento alla finanziaria che sarà presentato in tempi stretti prevede così che le modalità di vendita della quota eccedente il 20% di Eni in Snam Rete Gas e i poteri speciali del ministero dell’Economia da inserire nel suo statuto saranno stabiliti dal governo in un unico decreto, anziché in tre distinti provvedimenti. Dall’emanazione del dpcm (che non è stato deciso quando sarà varato) scatteranno i due anni di tempo per l’effettiva cessione delle azioni.
La partita è importante, e l’ad Paolo Scaroni negli ultimi mesi ha fatto valere tutto il peso del gruppo per ottenere un’inversione di rotta che lasciasse all’Eni il controllo della rete, o almeno un rinvio, appoggiato in questo dall’Autorità antitrust che ritiene opportuno valutare prima gli sviluppi negli altri paesi Ue, e da un gruppo di parlamentari bipartisan che attraversa quasi tutti i partiti. Sull’altro fronte ci sono il «liberalizzatore» Pierluigi Bersani, ministro dello Sviluppo economico, e il presidente dell’Autorità per l’energia, Alessandro Ortis.
La scelta di ieri lascia aperta la partita: tutto dipenderà da quando verrà deciso il decreto, poi ci vorranno due anni. In teoria potrebbe essere varato già il 2 gennaio 2007, lasciando di fatto le cose come sono ora, e sarebbe la soluzione più vicina ai desideri di Bersani. In pratica i tempi saranno probabilmente più lunghi, forse di qualche mese. Se ci fosse un ulteriore slittamento, più che di compromesso si potrebbe parlare di un successo di Scaroni.
Eni ha intanto chiuso i primi nove mesi del 2006 con un utile netto di 7,70 miliardi di euro, in crescita del 15,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel terzo trimestre l'utile netto è stato pari a 2,42 miliardi (+3,5%). La società ha confermato per il 2006 il target di crescita di circa il 3% su base annua della produzione di idrocarburi a 1,74 milioni di barili-giorno. «I risultati del terzo trimestre mi rendono fiducioso che Eni confermi sull'intero anno una redditività eccellente» ha detto l’ad Scaroni.
Infine Gazprom: si rincorrono le voci di un accordo, che secondo fonti interpellate dal Giornale non dovrebbe arrivare però prima di inizio dicembre. Totalmente da escludere l’ingresso dei russi in Snam, mentre viene dato per certo il via libera a un loro ingresso diretto sul mercato, forse come fornitori delle municipalizzate.
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