Enrico Ferri fa correre Pontremoli

Enrico Ferri fa correre Pontremoli

Mica morta lì l'ipotesi Lunezia, «ci sono spinte per rivedere il sistema delle regioni» anticipa l'ex ministro Enrico Ferri, tre mandati da sindaco di Pontremoli e la Lunigiana nelle vene. È nella sua Pontremoli dove ha casa e ha cresciuto i suoi figli. Da lì quella storia di terra a parte, di dialogo costante con Parma, di disegno di Lunezia «già nel progetto della Costituente, la stessa Nilde Iotti s'era impegnata molto e oggi il sindaco di Parma è assolutamente favorevole». Parentesi in divenire, che per Ferri, il ministro dei 110 («e non me ne pento»), una storia professionale e politica lunga pagine (sostituto procuratore alla Suprema Corte di Cassazione, ministro, deputato, europarlamentare e attualmente responsabile dell'ufficio coordinamento attività internazionali, Ucai, al Ministero della Giustizia) Pontremoli «è ed è sempre stata punto di riferimento e sprone. Mi sono appassionato a questa terra tra passato e futuro, e l'esperienza di sindaco resta fra le più significative». Calca sul rapporto con cittadini sempre più credibile e forte, iniziatonel 71, quando fu nominato Pretore presso il mandamento di Pontremoli: «Ho sempre cercato di far sì che Pontremoli fosse una piccola grande città, tant'è che siamo riusciti a trattenere qui il Tribunale». Ferri ripercorre una storia fatta di dialogo e confronto, di recupero e proposte. Parla del Castello medievale del Piagnaro «restaurato con sacrificio e amore», parla del rapporto con i giovani «per i quali abbiamo creato un contatto rieducativo forte attraverso le opere», parla di quel dialogo circolare che ha permesso ai pontremolesi tutti di incontrasi sul futuro del comune. «Sta proprio qui il ruolo di riferimento rappresentato per me da Pontremoli, dentro il quadro di una Lunigiana che ha buone carte per creare occasioni di riflessione. Lunigiana che però ha un'anima individuale e ha bisogno d'aiuto mancando d'una filosofia del divenire». Un racconto emozionale che traduce legami stretti. Proprio qui Ferri fonda il Centro Lunigianese di Studi Giuridici allo scopo di favorire lo sviluppo culturale della Lunigiana e organizza convegni, manifestazioni, viaggi di studio. L'amicizia con Vittorio Bachelet che il giorno stesso dell'insediamento del Csm si reca con Ferri a Pontremoli dove parlerà della riforma della Pubblica Amministrazione e dei diritti della persona umana. Parla a ruota Ferri, parla di casa sua, dei grandi passi, di un'esperienza di sindaco che rifarebbe subito.

E del valore aggiunto delle sua terra: «La Lunigiana deve aprire alle strutture». Il suo valore aggiunto? «Aspetto culturale e radici profonde. Zucchero se n'è innamorato è l'ha eletta sua dimora. Ecco come si può risvegliare l'interesse».

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