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Pubblicare foto di minori online è legale? Cosa si rischia e cosa sapere

Le foto dei minori online sono argomento di leggi nazionali e sovranazionali e la risposta è meno scontata di quanto si possa credere. Le sanzioni possono essere pesanti. Ecco cosa sapere

Pubblicare foto di minori online è legale? Cosa si rischia e cosa sapere
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Genitori orgogliosi che pubblicano online le foto dei primi passi dei propri figli o gli scatti fatti in occasione dei loro primi compleanni. Fotografie innocenti che immortalano momenti da ricordare e che, se pubblicate online, possono essere viste anche da amici e parenti lontani. Motivi validi per pubblicare le foto dei minori ce ne possono essere diversi, sulla loro legalità, però c’è da obiettare.

Sono diversi i testi di legge, le norme e i trattati che regolamentano la questione delle foto di minori online e, seppure convergano tutti verso la privacy, è un argomento che non si può dirimere soltanto nell’ottica del consenso ma include il buon senso.

Le foto dei minori online

Affrontando subito il discorso relativo alla privacy, occorre sottolineare che si tratta di un diritto la cui estensione copre tutti i cittadini a prescindere dalla loro età. Allo stesso modo, giacché è improponibile che un minore – soprattutto nei primissimi anni di età - abbia una propria sensibilità in materia di privacy e riservatezza, occorre spostare la responsabilità sugli adulti, tipicamente i genitori o i parenti più prossimi.

Il buon senso degli adulti è il perno attorno al quale si dipana l’intera faccenda, al cui proposito – anche prima che il web e i social network si diffondessero – il legislatore ha posto dei paletti.

Le norme attuali

Ci sono leggi imperative e regolamenti o discipline che sono puramente di indirizzo. Tra queste ultima figura la Convenzione delle Nazioni unite sui Diritti dell’infanzia (1989) che, di fatto, è una serie di raccomandazioni che gli Stati firmatari (tra i quali compare anche l’Italia) si impegnano a seguire.

Una sorta di strumento normativo che riconosce i diritti civili e sociali dei minori. Come facilmente immaginabile, non si sofferma in modo particolare sull’argomento della pubblicazione delle fotografie online, ma riconosce il diritto al consenso e il diritto di protezione di chi ancora non ha compiuto 18 anni.

Stringendo il focus sul diritto, l’articolo 2, comma 2, del Codice della privacy stabilisce che, giunto all’età di 14 anni, in Italia un minore può decidere da sé se pubblicare proprie fotografie online. Fino a quel momento, però, occorre il consenso di entrambi i genitori, anche in caso di divorzio. Se i genitori hanno opinioni divergenti, non è consentito pubblicare le foto dei minori online. A questa considerazione sono giunte diverse sentenze della Cassazione emesse tra il 2017 e il 2019,

Violazioni e sanzioni

Il consenso e la privacy sono le uniche letture possibili. Il legislatore quindi ha deciso che chiunque pubblichi fotografie di terzi, maggiorenni o minorenni, senza il dovuto consenso rischia la reclusione da 6 mesi a 3 anni, così come stabilisce l’articolo 167 del Decreto legislativo 196/2003, ossia il codice in materia di protezione dei dati personali.

Limitatamente ai minorenni, esiste un’aggravante che permette il ricorso cautelare e immediato al tribunale, così come disciplinato dall’articolo 700 del Codice di procedura civile. Una corsia rapida e preferenziale che impedisce il protrarsi di una condizione che potrebbe rivelarsi dannosa e che diventa prioritaria tanto per il legislatore quanto per l'apparato della giustizia.

Nel 2018, il tribunale di Roma (procedimento 39913/2015) ha sanzionato con un’ammenda di 10.000 euro una madre particolarmente attiva nel fotografare il figlio sedicenne per poi pubblicare gli scatti sulle piattaforme social. Una somma di denaro che il giudice ha riconosciuto al giovane a titolo risarcitorio.

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