Erg pronta alla scalata sull’«energia pulita»

A Priolo in progetto un rigassificatore: entrerà in funzione alla fine del 2010

Paolo Giovanelli

da Milano

Il gruppo petrolifero Erg ha lanciato ieri un’Opa totalitaria su Enertad (entrambi i titoli sospesi per tutta la giornata ieri in Borsa), una società che produce energia con i termovalorizzatori ed eolico. Il prezzo offerto per ciascuna azione Enertad è di 3 euro, con un premio di circa l’8% sulle quotazioni di venerdì (2,779): se l’adesione all’Opa sarà totale, l’esborso raggiungerà i 285 milioni. L’offerta è finanziata da Ubm, che coprirà anche i 54 milioni aggiuntivi necessari per la conversione anticipata delle convertibili Enertad. Un comunicato Erg afferma che «non vi sono accordi tra l’offerente e l’azionista di maggioranza di Enertad (Agarini, ndr) ma solo trattative in corso». Tra le condizioni di efficacia dell'opa è previsto che le adesioni raggiungano un quantitativo minimo che consenta a Erg di arrivare al 50,1% del capitale di Enertad su base fully diluted (ossia assumendo la parziale o l'integrale conversione delle obbligazioni convertibili Enertad in circolazione). Erg si è pure impegnata a mantenere la quotazione in Borsa di Enertad e, nel caso in cui ci fosse un’adesione all’Opa tale da ridurre il flottante sotto i limiti previsti dalla normativa, a ricostituirlo mediante un ricollocamento delle azioni o un aumento di capitale con esclusione (parziale o totale) del diritto di opzione. In questo modo Erg si rafforza in un settore, quello della produzione di energia, in cui il presidente Edoardo Garrone e il fratello Alessandro (ad) hanno detto di puntare molto, con una potenza installata che dovrebbe raddoppiare da 500 a 1.000 Mw entro il 2008 nel termoelettrico e salire a 300 Mw nell’eolico, acquisizione di Enertad a parte.
Quella di Enertad non è l’unica possibile acquisizione in cantiere alla Erg: i Garrone hanno infatti confermato l’interesse per Tamoil. La società è stata messa in vendita con una gara a cui parteciperebbero importanti gruppi, tra cui, si dice, anche Gazprom. Una decisione dovrebbe essere presa entro giugno. Tamoil, controllata dai libici, dispone di impianti di distribuzione in Italia, Germania, Olanda, Svizzera e Spagna: «L’obiettivo è salire dal 7 al 15% del mercato e Tamoil dispone di una quota del 7,5%» ha notato Alessandro Garrone. Quanto alla presenza in Spagna, oggi Erg dispone di 120 punti di vendita: troppo pochi per essere redditizi, e resteranno pochi anche dopo l’eventuale acquisizione di Tamoil. «Siamo all’1% del mercato: entro fine anno o cresciamo o usciamo».
C’è poi il discorso di Priolo, l’impianto che i Garrone definiscono «la più grande raffineria del Mediterraneo». C’è stato un guasto a Isab Energy (controllata al 51%) e un incidente a Isab Nord. In tutte e due i casi si è posto rimedio in tempi stretti, anche se i lavori non sono conclusi: questo però inciderà, sia pure in misura limitata, sul bilancio 2006. Nella raffinazione verranno inoltre investiti 422 milioni entro il 2007.

Piuttosto, i Garrone hanno confermato l’obiettivo di costruire un rigassificatore con Shell proprio nell’area siciliana: i lavori dovrebbero essere ultimati entro la fine del 2010. E la presenza di Shell è importante perchè garantirà la fornitura della materia prima in un momento in cui il gas sta diventando un serio problema nazionale.

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