Esame del capello contro la guida sotto uso di droga

L’esame del sangue non è abbastanza attendibile, in Liguria si farà quello del capello prima di restituire la patente a chi l’ha persa guidando sotto l’effetto di droghe. L’iniziativa parte dall’assessore alla Sanità ligure, Claudio Montaldo, che ha annunciato ieri una direttiva regionale che entrerà in vigore a settembre e che imporrà l’esame del capello per tutti coloro a cui è stata ritirata la patente a seguito di incidente per uso di sostanze stupefacenti. La norma attuale prevede infatti che prima di restituire la patente venga fatto un esame ematologico, che però può solo confermare la mancata assunzione di droghe nelle ultime ore. Basterebbe fare il prelievo dopo una breve astensione per superare indenni il test e ottenere nuovamente il permesso di guidare. Nei capelli invece le tracce di sostanze stupefacenti restano più a lungo, anche diversi mesi. In questo modo la Regione Liguria conta di verificare se davvero l’aspirante guidatore ha smesso di fare uso di droghe.
La Liguria tra l’altro risulta tra le prime regioni in Italia per consumo di sostanze stupefacenti.

Lo rileva la relazione annuale al Parlamento sulle tossicodipendenze e lo conferma il rapporto regionale sull’andamento del fenomeno, in crescita in Liguria. Rimane problematico, in controtendenza con i dati nazionali, il consumo di eroina.

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