Erica Orsini
da Londra
Quello che colpisce e simprime nella memoria è il fumo, ancor prima del fuoco. Colonne enormi e dense che sinnalzano verso un cielo mattutino completamente oscurato, squarciato soltanto a sprazzi dal fuoco. Hemel Hempstead è una tranquilla cittadina dello Hertfordshire a circa 45 chilometri a nord di Londra. Ieri, alle sei del mattino, i suoi abitanti sono stati risvegliati dallassordante rumore di unesplosione a cui hanno fatto seguito altre due a solo 20 minuti di distanza, più precisamente alle 6.26 e alle 6.27. Un boato terrorizzante che in pochi secondi ha mandato in frantumi i vetri delle abitazioni, scardinato porte, fracassato macchine, divelto alberi, danneggiato muri.
La città si trova a una manciata di chilometri dallaereoporto di Luton, così allinizio il pensiero di tutti è corso allattentato terroristico. Il fumo, le fiamme alte, le sirene incessanti dellallarme; credere a un aereo abbattuto di questi tempi è quasi automatico. La smentita arriva in fretta. Cè stata una forte esplosione al deposito di carburante di Buncefield, la polizia assicura subito che «nulla al momento fa pensare a qualcosa di diverso da un incidente». Certo, se così è, si tratta del più grave incidente mai verificatosi in Europa in tempi di pace. Limpianto fornisce carburante e altri prodotti petroliferi a unampia zona dellInghilterra sud-orientale. Il petrolio giunge al deposito attraverso una conduttura sotterranea che parte dallattracco delle petroliere sulla costa orientale della Gran Bretagna. Lincidente ha incendiato circa 27mila metri cubi di petrolio. Sulle cause nessuno si è ancora sbilanciato, né le autorità locali, né le compagnie della Texaco e della Total che gestiscono congiuntamente la struttura. Anche il numero dei feriti è stato riaggiornato ora dopo ora. Dagli iniziali 36 nel tardo pomeriggio di ieri si è arrivati a 43, di cui due molto gravi. La maggior parte di loro al momento dellesplosione si trovava in un albergo vicino, il «Ramada Hotel» che è rimasto fortemente danneggiato. Oltre duemila persone residenti nelle vicinanze sono state immediatamente evacuate e a tutti è stato raccomandato di tenere chiuse porte e finestre e di non uscire di casa. Sul posto sono al lavoro centinaia di vigili del fuoco, ma lincendio potrebbe durare per giorni anche perché si è sviluppato in due punti ed è quindi difficile da tenere sotto controllo. Quello che preoccupa di più è il livello di tossicità dellenorme fumo che viene sospinto dal vento verso la parte meridionale della Gran Bretagna. Già ieri, verso mezzogiorno, il cielo di Londra aveva perso la limpidezza di una giornata inizialmente splendida ed era stato offuscato da un manto nerastro. La parte più a nord sembrava essere stata interessata da una tetra eclissi artificiale che laveva sprofondata temporaneamente nella notte. Secondo il direttore dellospedale di Hemel Hempstead Howard Borkett Jones, «il livello di tossicità del fumo è basso e la concentrazione non è particolarmente alta, ma abbastanza da essere preoccupati». «Il nostro personale - ha dichiarato ieri - è preparato a intervenire in tutti i casi in cui si dovessero presentare dei problemi respiratori. La nube contiene fumo denso, chi la respira potrebbe venir colto da nausea, tosse forte, irritazioni agli occhi».
Ieri le superstrade che circondano la cittadina sono rimaste chiuse, mentre laeroporto di Luton ha continuato a operare. Sembra improbabile che, in seguito allesplosione, si verifichino situazioni di carenza di carburante e quindi la polizia ha pregato gli automobilisti di non prendere dassalto le pompe di benzina. A Buncefield si è recato nel pomeriggio anche il vice primo ministro John Prescott che ha offerto il pieno sostegno del governo nellemergenza.
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