Caso marò, "pronti a chiudere l'indagine senza sentire gli altri fucilieri"

La polizia potrebbe rinunciare a interrogare i compagni di Latorre e Girone. L'inchiesta è già "in fase avanzata"

Le indagini che riguardano i due marò italiani, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, si avviano a una chiusura. E saranno completate senza che le autorità indiane debbano chiamare a testimoniare i quattro uomini che erano con loro sulla Enrica Lexie, quando si svolsero gli avvenimenti per cui i due fucilieri di marina sono accusati.

Renato Voglino, Massimo Andronico, Antonio Fontana e Alessandro Conte, secondo quanto fonti della polizia anti-terrorismo indiana raccontano a The Times of India, non dovranno testimoniare, dato che le indagini "sono in uno stato avanzato" e ci sono "sufficienti prove e testimonianza a sostegno dell'istruttoria".

"Credo che abbiamo potuto trovare una soluzione" al problema creato dalla mancata testimonianza degli altri quattro fucilieri di Marina, ha dichiarato oggi all’Ansa il ministro degli Esteri indiano, Salman Khurshid, "Preferisco che l’annuncio lo facciano in seguito gli esperti di questioni giuridiche. Davvero penso che questa volta ci siamo e che possiamo superare l’impasse e ridare velocità al processo".

Un ufficiale di polizia ha confermato al quotidiano indiano che "se c'è un eccessivo ritardo nel loro arrivo in India, presenteremo il risultato del nostro lavoro senza le loro testimonianze.

Eventualmente potremmo più tardi inviare un supplemento di inchiesta". L'inviato del governo italiano sul caso marò, Staffan De Mistura, ha già detto in passato che si sarebbe opposto all'interrogatorio su territorio indiano dei quattro.

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