di Gian Micalessin
Dio ci liberi da Francois Hollande e da tutti i Mali. Già un primo bilancio dovrebbe scoraggiarci dal seguire il novello Napoleone socialista nelle sue avventure africane. In poco più di dieci giorni l'inquilino dell'Eliseo ha infilato insuccessi da record. Prima ha autorizzato un fallimentare blitz somalo conclusosi con la morte di tre uomini, tra cui l'ostaggio francese, e da una mesta ritirata. Subito dopo s'è lanciato nell'intervento militare più raffazzonato e improvvisato da quello di Suez del 1956. Un intervento deciso, con la boria della peggior grandeur, senza un preventivo coordinamento con Stati Uniti, Europa e Nato. Un intervento che persino gli stati africani più legati a Parigi o più minacciati dal terrore alqaidista esitano ad appoggiare. Né la Nigeria alle prese con i Boko Haram, né il Niger dove Parigi si rifornisce d'uranio, ne il Ciad liberatosi, a suo tempo, da Gheddafi grazie a Parigi, si muovono per Hollande. Perché dovremmo farlo noi? Per combattere il terrorismo? La ragione sarà buona, ma la ricetta Hollande non ne sembra all'altezza. Mentre le sue armate corrono a Konna, a nord est di Bamako, quelli di Al Qaida gli entrano da ovest e gli occupano Diabali, città ancor più vicina alla capitale. E neppure i bombardamenti sul nord dove gli islamisti si mescolano ai civili o si nascondono nel Sahara sembrano un preludio di vittoria. Chi poi sogna una guerra lampo tra le sabbie di un Mali settentrionale vasto quanto la Francia pensi al nostro impegno nei deserti dell'ovest afghano grandi non più del nord Italia. Lì neanche i 4mila soldati dispiegati al massimo dell'impegno ci hanno mai garantito il controllo del territorio. E la strage di In Amenas, altra conseguenza di un intervento pianificato senza pensare che il Sahara, vera patria di Al Qaida Maghreb, è molto più vasto del Mali, dimostra che il terrorismo è sempre pronto a colpire altrove. Un altrove quello di In Amenas assai pericoloso per noi italiani che per riscaldarci non possiamo fare a meno del gas algerino. Ma un altrove ancor più insidioso per Hollande.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.