L'importante è finire. Voltare pagina. Chiudere con il suo peggior incubo. È forse per questo che Strauss- Kahn, l'ex direttore del Fondo monetario Internazionale, l'uomo che un anno fa sembrava destinato ai migliori e più ambiziosi progetti politici, la presidenza in Francia, oggi sarebbe disposto a dare sei milioni di dollari a Nafissatou Diallo, la cameriera Sofitel hotel di New York. L'accusa da parte della donna era pesante e infamante: violenza sessuale. In caduta libera, Strauss-Khan perdeva tutto. Libertà, potere, stima. Il 14 maggio 2011 la polizia americana lo arrestava a bordo del suo aereo in partenza per l'Europa. Doveva incontrarsi con la Merkel e invece i fotografi gli scattavano foto con le manette subite, un faccione spiritato e barba lunga. Occhi spiritati e persi, il dio della finanza internazionale sprovveduto e perso. Favorito alle primarie socialiste per le presidenziali, aveva perso tutto. Un disastro a cui lui tentava di sottrarsi gridando al complotto. «Sono stato incastrato». Era intervenuta la moglie. Lo aveva tirato a riva, affittato una casa milionaria a New York per i suoi arresti domiciliari, pagato la cauzione prima di andarsene per sempre. Poi lo scandalo Carlton di Lille in cui l'ex direttore dell'Fmi era accusato di favoreggiamento della prostituzione. Il prezzo per chiudere con il processo di New York è alto: 6 milioni di dollari, 4,64 milioni di euro, che lui non ha, ma che cercherebbe in tutti i modi di procurarsi. «L'ex direttore generale del Fmi avrebbe detto di aver chiesto un prestito bancario di 3 milioni di dollari, e la moglie, Anne Sinclair, gli presterebbe gli altri tre milioni», ha scritto Le Monde. Confidenze raccolte tra gli amici di Dsk poi smentite dagli avvocati del diretto interessato: «ricostruzioni fantasiose e sbagliate».
Eppure le voci ormai rimbalzano dalla Francia agli Stati Uniti. Ieri il New York Times aveva riferito di un accordo finanziario raggiunto da Strauss-Kahn con Diallo per chiudere la causa civile ancora in corso davanti a un tribunale del Bronx. «Dominique Strauss-Kahn, che si è recato più volte a New York negli ultimi mesi, ha confidato a diverse persone a lui vicine che i punti più importanti dell'accordo sono stati definiti alla fine dell'estate», ha scritto Le Monde.
I termini finanziari dell'intesa saranno ufficializzati settimana prossima, quando i legali dell'ex presidente del Fmi e della donna appariranno di fronte alla Corte Suprema dello Stato di New York. Potrà così chiudersi anche l'ultimo troncone dell'inchiesta, quello che riguarda la giustizia civile, dopo che il procuratore distrettuale di New York, Cyrus Vance Jr fece cadere tutte le accuse di aggressione sessuale in sede penale nell'agosto del 2011, sostenendo che non era possibile chiarire con certezza cosa fosse accaduto tra i due.
Oggi, la vita di Dominique è un'altra; ingrassato, gira spesso senza cravatta, assomiglia sempre più a Gèrard Depardieu che lo interpreterà nel film di Abel Ferrara. Dopo il polverone, Dsk è un uomo solo che vuole ripartire. Punta tutto sulla resurrezione politica, la sua prima missione (quasi impossibile) era stata a settembre salvare la Grecia dal crac facendo da consulente speciale per la gestione dei rapporti tra Grecia e Fmi e i famelici creditori pubblici di Atene.
A Parigi ha messo in piedi una società di consulenza chic (la «Parnasse»)per gestire le sue attività di conferenziere. E intanto prepara il suo gran rientro sulla scena politica francese alle municipali del 2014 a Sarcelles, dove è stato sindaco tra il 1995 e il 1997. Dominique vuole risorgere.
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