Ecatombe Siria: oltre 60mila morti in venti mesi

Almeno cento vittime al giorno. Nell'inerzia della comunità internazionale

Più che una strage, un'ecatombe. Nella totale inerzia della comunità internazionale. Secondo le Nazioni Unite sono oltre 60mila i morti in Siria dall'inizio del conflitto, in corso da oltre venti mesi. Praticamente cento vittime al giorno. Lo ha reso noto l'Alto commissario Onu per i diritti umani Navi Pillay, citando un rapporto "esaustivo" delle Nazioni Unite, mentre nel Paese nella sola giornata di ieri il pallottoliere dell'orrore contava altri cento morti almeno, una trentina dei quali uccisi durante un bombardamento aereo governativo a sud-ovest di Damasco, nei pressi di una panetteria, dove sono state sterminate due famiglie di attivisti e mentre l'agenzia di stampa France Presse riferiva che il freelance americano James Foley è stato rapito il 22 novembre nei pressi della città di Taftanaz da un gruppo di uomini armati. Le persone uccise in Siria dal 15 marzo 2011 al 30 novembre 2012, sono state 59.648. "Non essendosi fermato il conflitto dalla fine di novembre 2012, possiamo desumere che agli inizi del 2013 i morti abbiano superato quota 60mila. È un numero scioccante", ha aggiunto Pillay.
In effetti il dato numerico, dietro al quale si nasconde la spietatezza del regime di Bashar Al Assad, è impressionante, persino più alto del bilancio stilato dall'Osservatorio siriano dei diritti umani, una Ong con sede nel Regno Unito e vicina alla opposizione, che stima intorno alle 46 mila le vittime dall'inizio del conflitto. L'analisi statistica pubblicata dall'Alto commissario Onu per i diritti umani è stata condotta da Benetech, una organizzazione con sede negli Stati Uniti e che secondo l'Onu ha "una grande esperienza nell'analisti statistica dei dati relativi alle violazioni dei diritti umani". Lo studio mostra un aumento del numero dei decessi, documentato mese per mese dall'inizio del conflitto: dai circa mille morti al mese nel corso dell'estate del 2011 si è passati a oltre 5.000 vittime al mese nel luglio del 2012. L'analisi è durata cinque mesi ed è stata stilata usando una lista combinata complessiva di 147.349 uccisioni, segnalando e identificando in maniera precisa le vittime e in base a quattro parametri: nomi e cognome, luogo e data della morte. Tutti gli omicidi segnalati che non presentavano i quattro parametri venivano esclusi dalla lista.
Del nodo Siria ha parlato ieri al telefono, dopo il ricovero in ospedale del 31 dicembre, il segretario di Stato americano Hillary Clinton con l'inviato speciale Onu per la Siria, Lakhdar Brahimi.

Gli Usa restano in attesa di notizie anche sul freelance rapito a novembre e sul quale la France Presse aveva decido inizialmente di mantenere il silenzio sperando che aiutasse gli sforzi per raggiungere la liberazione.

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