Guantanamo: processo al via Alla sbarra i cinque terroristi responsabili dell'11 settembre

Il processo si apre a Guantanamo. Tra gli imputati Khalid Shaikh Mohammed, autoproclamatosi mente degli attacchi

Guantanamo: processo al via Alla sbarra i cinque terroristi responsabili dell'11 settembre

L'hanno battezzato il "processo del secolo". A processo cinque persone, ritenute le menti dell'11 settembre 2001, la  strage che sconvolse l'America e il mondo intero causando migliaia di morti. Alla sbarra, davanti al tribunale militare di Guantanamo (Cuba), Khalid Shaikh Mohammed, autoproclamatosi "mente degli attacchi terroristici", Aziz Ali, Walid Muhammad Salih Mubarak Bin Attash, Ramzi Binalshibh e Mustafa Ahmed Adam al-Hawsawi.

Devono rispondere di aver causato la morte di 2.976 persone. I cinque finirono in manette nel 2003. Nove anni dopo inizia il processo, che potrebbe durare anche più di un anno. I cinque uomini sono accusati di aver finanziato e addestrato i 19 dirottatori responsabili dei due attacchi alle Torri Gemelle, al Pentagono e il dirottamento del volo United 93 in Pennsylvania. Pesanti i capi di accusa: terrorismo, dirottamento di aereo, associazione a delinquere, omicidio in violazione delle leggi di guerra e strage. Se giudicati colpevoli rischiano la pena di morte. Alle udienze assistono sessanta giornalisti autorizzati e una decina di familiari delle vittime: verranno trasmesse in tv con una differita di meno di un minuto, il tempo tecnico necessario per garantire la possibilità di censurare alcune parti, qualora ve ne sia la necessità.

Negli ultimi anni ci sono state aspre polemiche sull'opportunità - e la correttezza giuridica - di celebrare un processo per terrorismo davanti a un tribunale militare. L'ex presidente George W. Bush era stato accusato di non voler garantire i diritti dei prigionieri, negando loro un processo equo. Con l'insediamento di Obama alla Casa Bianca sembrava che dovesse cambiare tutto: il presidente aveva detto di voler spostare il processo a New York. Poi la marcia indietro: Guantanamo non è stata chiusa e il processo contro i terroristi si celebra lì, nella base militare Usa. Washington assicura che saranno rispettati gli standard internazionali. Il Congresso nel 2009 ha varato nuove regole con le quali, ad esempio, non sono valide le prove estorte sotto tortura. A guidare l’accusa sarà il generale Mark Martins. Il Pentagono gli ha chiesto di assicurare una condanna a morte per Mohammed Khalid Shaikh, ma anche di garantire un processo equo.

Le organizzazioni che si battono per la difesa dei diritti umani, però, giudicano insufficienti queste garanzie. E continuano a criticare Obama per non aver insistito facendo processare i cinque presunti terroristi dal tribunale federale di Manhattan.

 

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