Netanyahu ai funerali dei ragazzi rapiti: "Israele piange con voi"

Ieri il ritrovamento dei cadaveri. Tensione a Gaza e in Cisgiordania. Il governo cerca una linea comune

Avi e Rachel Fraenkel al funerale del figlio Naftali
Avi e Rachel Fraenkel al funerale del figlio Naftali
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Sono stati ritrovati ieri sera, a nord di Hebron i corpi di Eyal Yifrah, Gilad Shaar e Naftali Fraenkel, i ragazzi israeliani rapiti lo scorso 12 giugno in Cisgiordania. Si sono concluse così, nel peggiore dei modi, le ricerche condotte dall'esercito israeliano (Idf), che da giorni setacciava l'area, in un'operazione che ha portato all'arresto di centinaia di persone.

Il ritrovamento dei tre cadaveri ha fatto convocare al premier israeliano Benjamin Netanyahu una riunione straordinaria del gabinetto, per decidere in che modo rispondere a quanto accaduto. L'esecutivo accusa del rapimento Hamas e in particolare due uomini, Marwan Kawasmeh e Amar Abu Ayshe, le cui case sono state abbattute dall'esercito. Dal canto suo il gruppo radicale palestinese respinge le accuse e avvisa che, se sarà necessario, sapranno difendersi.

Durante la notte, Israele ha lanciato attacchi aerei contro 34 obiettivi nella Striscia di Gaza, mentre i razzi hanno continuato a piovere nel sud del Paese, senza provocare danni. Un giovane palestinese è rimasto ucciso nel campo profughi di Jenin, in Cisgiordania. Secondo fonti militari avrebbe lanciato un ordigno contro i militari.

Nell'esecutivo non c'è ancora una linea comune. Il ministro dell'Economia Naftali Bennet ha definito "deboli e disonorevoli" le proposte di azione, chiedendo operazioni militari su larga scala. Di offensiva ha parlato anche il ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman. Il ministro della Difesa, Moshe Yaalon, ha dichiarato di voler dedicare ai ragazzi un nuovo insediamento, proposta a cui si è opposto il ministro della Giustizia, Tzipi Livni.

Alle cinque di oggi pomeriggio i funerali dei tre ragazzi, celebrati nel cimitero di Modin, non lontano da Tel Aviv.

Alle esequie ha preso parte anche il primo ministro, Benjamin Netanyahu, che alle famiglie ha portato il messaggio di "un'intera nazione che oggi soffre con voi e vi abbraccia, e si stringe in un forte abbraccio".

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